Come si effettua la bonifica ambientale di un ufficio
Gli uffici rappresentano spesso il cuore pulsante dell’attività aziendale, in quanto luogo in cui si concentrano buona parte delle professionalità e delle figure cardine dell’apparato interno dell’azienda. Anche per questo, la privacy e la sicurezza all’interno degli uffici rivestono un ruolo di primo piano nella tutela degli interessi dell’azienda e delle attività che si svolgono al suo interno. Per accertarsi che l’ambiente lavorativo sia ‘sicuro’, ossia che non abbia subito violazioni o che non sia vulnerabile ad azioni di spionaggio o intercettazione, è possibile richiedere una bonifica aziendale degli uffici. Di seguito, vediamo nel dettaglio di cosa si tratta e come si svolge questo tipo di investigazione.
Cos’è la bonifica ambientale di un ufficio
La bonifica ambientale degli uffici consiste nel mettere in atto, da parte di figure qualificate, specifiche tecniche di individuazione di qualsiasi dispositivo di intercettazione e trasmissione. Il processo di bonifica prevede inoltre la rimozione dei device individuati e la messa in sicurezza degli ambienti, con particolare attenzione ai punti più vulnerabili che, per caratteristiche o collocazione, si prestano più facilmente ad essere ‘violati’ da soggetti esterni che intendano collocare microspie o microfoni occulti all’interno dell’ufficio o di un altro ambiente interno all’azienda.
L’obiettivo principale di una bonifica è quello di rilevare la presenza di microspie in ufficio; si tratta di dispositivi elettronici, dalle dimensioni estremamente contenute, cha hanno il compito di registrare le conversazioni e le comunicazioni che si svolgono all’interno dell’ufficio, per poi trasmetterle all’esterno, dove si trova un dispositivo di ricezione. Le microspie hanno caratteristiche tecniche ben precise; esse prevedono una fonte di alimentazione (una piccola pila, in genere da 9 Volt), un microfono e una piccola antenna per trasmettere via radio. Alcuni dispositivi sono dei semplici microfoni occulti, che registrano oppure trasmettono tutto quanto viene acquisito dal luogo di cattura; vi sono alcuni device particolarmente sofisticati che si attivano in maniera ‘intelligente’ ovvero registrano solo quando rilevano un suono: si tratta di una soluzione che permette di utilizzare la meglio la carica della pila, aumentando sensibilmente l’autonomia della microspia. In aggiunta, consente anche di utilizzare pile più piccole, ideali per dispositivi particolarmente minuti (più facili da occultare).
Quando effettuarla
Non esiste un momento specifico per effettuare una bonifica ambientale degli uffici. L’indicazione principale sarebbe quella di effettuare questa operazione come difesa proattiva, cioè stabilendo dei controlli con cadenza annuale o semestrale, così da difendere nel modo più adeguato il patrimonio aziendale.
Nel primo caso, la bonifica assume un carattere preventivo: l’assenza di dispositivi di intercettazione non basta ad assicurare la completa privacy degli ambienti aziendali. Per questo una bonifica può prevede anche solo interventi di messa in sicurezza: una volta messi in evidenza le falle e i punti deboli dal punto di vista logistico e strutturale, i tecnici incaricati di bonificare gli uffici possono procedere alla messa in sicurezza degli stessi. La procedura prevede l’utilizzo di appositi sigilli di sicurezza da applicare nei punti più ‘sensibili’, come ad esempio controsoffitti, scatole di derivazione e pavimenti rialzati che si prestano facilmente come luoghi di occultamento per microfoni, microspie e cimici in ufficio.
Nel secondo caso, invece, la bonifica ambientale risulta necessaria, se non fondamentale, per salvaguardare la privacy aziendale. Gli ‘indizi’ citati in precedenza possono essere vari ma, più in generale, una fuga di notizie oppure la circolazione incontrollata di dati sensibili e conversazioni private possono essere sintomatiche di una qualche violazione da parte di un soggetto esterno. Va inoltre tenuto conto della possibilità che la diffusione fraudolente di informazioni e dati che in teoria sarebbero dovuti restare riservati può andare a scapito dell’azienda, traducendosi in un danno di immagine, una perdita di parte della clientela abituale e, di conseguenza, una contrazione del volume di affari.
Come effettuare la bonifica ambientale di un ufficio
Per effettuare una bonifica ambientale degli uffici, il titolare dell’azienda (sia in prima persona, sia tramite un legale rappresentate) può contattare un’agenzia di investigazioni privata specializzata in indagini aziendali.
Una volta portata a termine l’ispezione, gli agenti mettono in atto la seconda fase della bonifica, la fase ‘passiva’ che prevede l’impiego di sofisticate tecnologie elettroniche e digitali. In questa fase, gli investigatori effettuano preliminarmente una scansione dell’intensità di campo: questo tipo di analisi – che si effettua mediante un misuratore portatile a radio frequenza – tiene in considerazioni il livello di inquinamento radio dell’atmosfera, satura di segnale di ogni genere, e cerca di rilevare dei picchi anomali che potrebbero essere dovuti alla presenza di un dispositivo di ricezione e trasmissione via radio.
La bonifica si sviluppa attraverso una serie di fasi successive: la prima (denominata ‘attiva’ in quanto non prevede l’impiego di dispositivi tecnologici) consiste in un’ispezione visiva, che coinvolge sia il perimetro esterno sia gli interni degli uffici. L’obiettivo della perlustrazione preliminare è quello di individuare i dispositivi visibili ad occhio nudo (per quanto concerne l’area perimetrale esterna) oppure individuare le tracce di una possibile manomissione dei luoghi o degli oggetti in cui potrebbero essere state occultate le microspie. Molto spesso, infatti, le trasmittenti vengono collocate all’interno di oggetti di uso comune, come ad esempio lampade da tavolo, orologi, penne stilografiche o altri articoli di arredo.
Lo stesso procedimento può essere effettuato in maniera più approfondita adoperando un altro strumento, l’analizzatore di spettro (spesso indicato anche come ‘scanner multibanda’). La fase passiva di bonifica prevede, infine, l’impiego di una termocamera ed un laser ad infrarossi, entrambi in grado di implementare un’azione di rilevamento più sofisticata ed approfondita. La termocamera, in particolare, è uno strumento in grado di ottenere immagini termografiche, sia a colori sia in bianco e nero, che restituiscono un prospetto dettagliato dell’ambiente da bonificare.
La fase conclusiva della bonifica ambientale degli uffici si compone di tre momenti. Il primo consiste nella rimozione dei dispositivi individuati all’interno degli ambienti: i tecnici possono procedere solo dopo aver ottenuto il consenso dal soggetto che ha commissionato la bonifica. In secondo luogo, l’ambiente bonificato viene messo in sicurezza, secondo le modalità già esposte in precedenza; in fine, la bonifica si conclude con la stesura, da parte degli agenti incaricati, di una relazione finale che riassuma il lavoro svolto e contenga tutti i dati raccolti in fase di indagine. Il documento può essere utilizzato come prova nell’ambito di un processo giudiziario, tenendo presente che – stando alle norme vigenti in materia di tutela della privacy – la registrazione o l’intercettazione di comunicazioni e conversazioni private è considerata illecita, in quanto costituisce una violazione della privacy personale; esistono però alcuni casi di specie per i quali, previo l’ottenimento delle dovute autorizzazioni da parte delle autorità competenti, le intercettazioni sono considerate legittime.