Come si effettuano le verifiche leggi anticorruzione statunitensi

14 Apr , 2020 Business Intelligence

Come si effettuano le verifiche leggi anticorruzione statunitensi

Gli Stati Uniti sono una delle principali potenze economiche mondiali. Ragion per cui, è naturale che innumerevoli aziende americane, appartenenti ai più svariati settori, intrattengano rapporti di natura economica e commerciale con società e aziende di tutto il mondo, Italia compresa. Tra le operazioni che possono coinvolgere due attori stranieri vi sono le fusioni e le acquisizioni (comprese anche le partecipazioni azionarie): in casi del genere si rende quasi sempre necessario approntare una procedura preliminare di verifica, per mezzo di indagini specifiche che prendono il nome di “due diligence”. Vediamo di seguito di cosa si tratta e come si effettua nel caso in cui una delle parti sia un società oppure un’azienda che ha sede negli Stati Uniti.

L’importanza della due diligence estera

Nelle operazioni di fusione, acquisizione o compravendita di quote azionarie (almeno) una delle parti dispone le indagini di due diligence. Nella maggior parte dei casi, si tratta di un’iniziativa presa su base volontaria ma talvolta può rappresentare un obbligo contrattuale il cui mancato rispetto può esporre il soggetto in obbligo a ripercussioni di varia natura. Il termine due diligence (che significa “diligenza dovuta” o “diligenza necessaria”) identifica un insieme di procedure d’indagine che vengono svolte nell’ambito di una transazione economico-finanziaria per mezzo delle quali il soggetto acquirente può ottenere riscontri oggettivi rispetto al target dell’acquisizione.

Si tratta di una pratica molto importante perché, come spiega Salvatore Piccinni – Managing Director Head of Southern Europe di Inside Intelligence & Security Investigations, essa rappresenta un fondamentale strumento di tutela nei confronti degli interessi dell’attore che impegna maggiori risorse ed è quindi maggiormente esposto (l’acquirente). La due diligence è ancor più significativa se nella transazione è coinvolta un’azienda o una società estera perché, in tal caso, le informazioni relative al target dell’acquisizione o della fusione potrebbero essere parziali o di difficile reperimento; in aggiunta, è necessario confrontarsi con un diverso ordinamento giuridico e con differenti norme inerenti al diritto commerciale del paese in cui ha sede l’attore. In sostanza, le verifiche permettono di avere un quadro più chiaro del target da acquisire, di rilevare discrepanze rispetto a quanto dichiarato dal venditore o di individuare fattori di rischio e criticità da inserire in una strategia di gestione del rischio (risk management).

Leggi anticorruzione USA, quali sono

In materia di anticorruzione, negli Stati Uniti vige, dal 2012, una legge specifica: l’American Anti-Corruption Act (“Legge americana anti-corruzione”). Come si legge nella sezione “FAQ” del portale ufficiale di riferimento, “l’Anti-Corruption Act è stato scritto e revisionato da una squadra di massimi giuristi costituzionali e redatta con un occhio di riguardo verso i provvedimenti che potrebbero essere contrastati dalle corti giudiziarie”. Nello specifico, il testo di legge è stato scritto da Trevor Potter, ex capo della Federal Election Commission, assieme a “dozzine di strategisti, capi riformatori democratici ed esperti costituzionali di ogni schieramento politico”.

Gli obiettivi della legge sono sostanzialmente tre: contrastare la corruzione della politica e le lobby per mezzo di una revisione delle leggi etiche; limitare la circolazione di denaro in nero aumentando la trasparenza delle transizioni monetarie; rendere il meccanismo elettorale più trasparente, contrastando quelle pratiche di cosiddetta “corruzione legalizzata”.

Anche salvaguardare la trasparenza delle transizioni monetarie ha per lo più una valenza politica, in quanto intende regolamentare le donazioni ai partiti politici che vengono effettuate (anche) durante la campagna elettorale; per questo, uno dei principali dispositivi dell’American Anti-Corruption Act è la tracciatura immediata (attraverso strumenti digitali) dei soldi movimentati a scopo politico, in modo tale che possano essere ‘seguiti’ da giornalisti e cittadini. I soggetti che spendono grosse cifre per sponsorizzare una campagna elettorale devono dar conto dei propri movimenti attraverso un form online.

Negli Stati Uniti vige un’altra legge contro la corruzione, il Foreign Corrupt Practices Act, promulgata nel 1977, per aggiornare e rinforzare le misure contenute nel Securities Exchange Act (1934). La legge, in estrema sintesi, proibisce di elargire tangenti a soggetti stranieri per favorire le proprie attività economiche ed integra le disposizioni già in vigore che riguardano principalmente il trading secondario di azioni e obbligazioni.

Come effettuare queste verifiche

Le indagini di due diligence devono essere affidate a figure professionali e qualificate, in grado di effettuarle nel miglior modo possibile. Per questo, spesso ci si rivolge ad un’agenzia di investigazione privata in grado di erogare anche servizi di intelligence su aziende estere: il mandato può essere conferito sia in prima persona sia per mezzo di un legale rappresentante. Una volta stipulato l’accordo tra le parti, i tecnici incaricati possono dare il via alle operazioni di indagine.

Il primo passo consiste nell’acquisizione, da parte degli investigatori, della documentazione relativa al target dell’acquisizione. Poiché in documenti di questo tipo possono essere spesso riportate informazioni riservate o dati sensibili, gli incaricati delle indagini di due diligence sottoscrivono con il committente un Accordo di Non Divulgazione (Non-Disclosure Agreement) per il trattamento di informazioni riservate, sulla base del quale gli agenti ottengono i documenti sui quali poter approntare le indagini.

La due diligence può essere effettuata in diversi momenti dell’acquisizione: prima della stipula del contratto (è la soluzione più frequente e ad ampio spettro, che offre le maggiori tutele al cliente), prima del closing o dopo la chiusura degli accordi contrattuali. La collocazione temporale delle indagini dipende dagli obiettivi delle stesse: se si tratta di verifiche preliminari, la due diligence è volta a comprovare la veridicità dei riscontri forniti dalla controparte.

Le verifiche possono differenziarsi anche a seconda dell’ambito verso il quale sono rivolte: la due diligence, infatti, può occuparsi della parte commerciale, fiscale, legale, operativa o amministrativa del target dell’acquisizione oppure può comprendere tutti questi aspetti, in un’indagine a più ampio raggio. Ad ogni modo, una corretta procedura investigativa deve includere anche le cosiddette indagini di conformità (o “compliance check” in inglese); queste prevedono il controllo di liste ed elenchi speciali stilate dalle autorità giudiziarie nazionali ed internazionali, come ad esempio le liste anticorruzione, PEP (Persone Esposte Politicamente), antiterrorismo e simili. In tal modo, gli investigatori possono verificare se le persone che fanno parte dell’organigramma aziendale sono incluse nelle liste; parimenti, lo stesso tipo di indagine viene estesa anche a soggetti esterni che possono essere in qualche modo ricollegati al soggetto sottoposto a due diligence. Le indagini anticorruzione sono molto importanti per evitare spiacevoli conseguenze legali – prendendo come riferimento l’ordinamento giudiziario del paese in cui l’azienda oggetto dell’acquisizione ha sede – e un cattivo ritorno di immagine nel caso in cui la transazione dovesse andare a buon fine. La due diligence si completa con la stesura, da parte degli esperti incaricati, di una relazione tecnica all’interno della quale vengono illustrati il lavoro svolto ed i risultati ottenuti in relazione agli obiettivi prefissati in fase preliminare tra l’agenzia investigativa e il committente.


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