Come si svolge la Due Diligence in Cina

30 Gen , 2020 Business Intelligence

Come si svolge la Due Diligence in Cina

In ambito economico e finanziario le procedure di fusione e acquisizione tra due aziende sono piuttosto comuni; si tratta di transizioni complesse, che coinvolgono asset e risorse di vario genere. Per questo, soprattutto per quanto riguarda il soggetto acquirente (che tendenzialmente è maggiormente esposto), si rendono necessarie delle verifiche preliminari, volte ad accertare la veridicità e la fondatezza delle informazioni in proprio possesso per mezzo di una procedura tecnica denominata due diligence.

Cos’è la Due Diligence

La due diligence (letteralmente, “diligenza dovuta”) è una procedura d’indagine che prevede specifiche verifiche tecniche nell’ambito di transazioni economico-finanziarie quali fusioni, acquisizioni o compartecipazioni azionarie. Come spiega Salvatore Piccinni – Managing Director Head of Southern Europe di Inside Intelligence & Security Investigations, la due diligence può sia rappresentare un obbligo contrattuale sia un’iniziativa messa in atto su base volontaria; nel primo caso, il mancato svolgimento delle indagini preliminari può avere ripercussioni (anche legali) sull’attore della trattativa che ha mancato di adempire all’obbligo. Nel secondo caso, invece, costituisce un elemento di garanzia a tutela degli interessi della parte che si espone maggiormente nell’ambito del processo di fusione o acquisizione. Ciò non toglie che le verifiche di due diligence possano essere disposte anche da ambedue le parti in causa, nell’ottica di salvaguardare i reciproci interessi economici e finanziari.

Quando si parla in termini generali di due diligence si fa riferimento ad un variegato complesso di procedure d’indagine, che possono avere tanto carattere generale quanto focalizzarsi su di un singolo aspetto del target (è il caso, ad esempio, della due diligence contabile). Nella maggior parte dei casi, però, i singoli ambiti di competenza si integrano a vicenda, poiché è impossibile isolare completamente – ad esempio – l’ambito legale da quello contabile.

Oltre all’aspetto tecnico, ve n’è un altro che contribuisce a rendere la due diligence più specifica, ovvero il momento in cui viene effettuata. Nell’ambito di una trattativa tra due parti, infatti, le indagini possono essere disposte – in assenza di obblighi fissati per contratto – in qualsiasi momento, a seconda delle necessità del committente e degli obiettivi che questi intende perseguire per mezzo delle indagini.

La due diligence “precontrattuale” viene svolta durante la prima fase delle negoziazioni; in genere è disposta dalla parte acquirente e si svolge in contradditorio con il target delle indagini; se “post-stipula”, invece, le verifiche sono effettuate dopo la stipula del contratto (un vincolo formale ma non ancora definitivo) tra le parti; la due diligence “post closing”, invece, ha carattere estimativo è viene svolta dopo la chiusura degli accordi.

A cosa serve

La due diligence può essere finalizzata al perseguimento di diversi obiettivi. Le indagini, infatti, possono essere orientate all’analisi di un aspetto specifico del target dell’acquisizione, oppure mirare ad una verifica di ampio raggio. Al netto dell’approccio specialistico o generale, la due diligence ha lo scopo primario di implementare una maggiore tutela degli interessi dell’attore ‘attivo’ della procedura di acquisizione e di supportare il processo di negoziazione tra le due parti coinvolte in una fusione.

In altre parole, la due diligence serve ad accertare che le informazioni messe a disposizione dal target delle indagini corrispondano alla realtà dei fatti; l’obiettivo di ogni verifica di questo tipo è quella di individuare eventuali discrepanze, omissioni o eventi pregiudizievoli, ossia ogni elemento che può modificare l’orientamento delle contrattazioni, in un senso o nell’altro, determinandone la prosecuzione (con presupposti differenti) oppure l’interruzione.

Se di carattere prettamente preliminare ed esplorativo, la due diligence assume un elevato valore strategico, in quanto rappresenta un’integrazione alle informazioni raccolte dall’acquirente che vengono analizzate in maniera più dettagliata e professionale. Qualora venga disposta dopo la stesura di un accordo contrattuale, la procedura di due diligence conserva il suo valore tutelare per il mandante (anche in assenza di obblighi contrattuali) che per mezzo di questo tipo di indagini può maturare una conoscenza più accurata e dettagliata di tutti gli elementi salienti dell’obiettivo dell’acquisizione.

Come effettuare la Due Diligence in Cina

Quando sorge la necessità di disporre indagini di due diligence, è necessario rivolgersi a figure specializzate nel fornire questo genere di servizi tecnico-specialistici. Il mandante può rivolgersi, direttamente in prima persona oppure per mezzo di un legale rappresentante, ad un’agenzia di investigazioni privata specializzata in indagini di conformità. Rivolgersi a professionisti del settore è ancor più importante se l’azienda o la società da sottoporre a controlli ha sede all’estero, in uno stato al di fuori dell’Unione Europea. Non si tratta certo di un’eventualità rara, data la profonda globalizzazione dei mercati: per questo bisogna essere pronti ad approntare le opportune verifiche a carico di un soggetto proveniente dalla Cina.

Nel caso di specie, la procedura può presentare diverse complicazioni. La prima è rappresentata dalla barriera linguistica, che rende necessaria l’integrazione nel team di tecnici incaricati di un traduttore/interprete (indispensabile se non è possibile reperire documenti in inglese o si deve procedere alla traduzione degli atti acquisiti dal cinese). In secondo luogo, bisogna confrontarsi con un quadro normativo molto differente, il che richiede una consulenza legale specialistica. Infine, va presa in considerazione anche la fisiologica difficoltà nel reperire informazioni di sorta anche per mezzo di canali più tradizionali, come ad esempio i database aziendali.

La procedura di due diligence inizia con l’acquisizione di tutta la documentazione inerente al soggetto delle indagini; poiché questo passaggio implica una potenziale violazione della privacy aziendale del target della procedura investigativa, a quest’ultimo viene recapitata una lettera d’intenti con la quale si prospettano i termini di un accordo confidenziale per il trattamento di dati ed informazioni riservati. Una volta acquisita la documentazione, gli agenti la passano al vaglio, focalizzandosi sugli obiettivi concordati preliminarmente con il committente della due diligence. L’analisi può essere sia generalizzata sia concentrata sul versante finanziario, operativo, patrimoniale, legale o di compliance (il compliance chech serve ad accertare se persone all’interno dell’organigramma societario o direttamente ricollegabili ad esso siano iscritte in elenchi speciali, come le liste anticorruzione, antiterrorismo e delle PEP, Persone Esposte Politicamente).

Se la procedura di due diligence si colloca nell’ambito dell’acquisizione di un esercizio commerciale, gli investigatori devono verificare attentamente la validità della licenza commerciale (la Business Licence, un documento reperibile solo in lingua cinese) ed individuare con certezza il legale rappresentante del target delle verifiche, poiché è prassi comune in Cina affidarsi ad intermediari non investiti del ruolo di legale rappresentante. Non meno importante è la verifica dei termini della licenza commerciale, dal momento che alcuni settori sono – per legge – preclusi alla partecipazione di soci stranieri. Quando la procedura di analisi della documentazione viene completata, in base agli obiettivi individuati di concerto con il mandante della due diligence, gli agenti stilano una relazione tecnica, in cui illustrano il lavoro svolto e gli obiettivi raggiunti per mezzo delle procedure di indagine.

 


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