Concorrenza Parassitaria: quando si verifica e come difendersi

18 Feb , 2023 Indagini Aziendali, Uncategorized

Concorrenza Parassitaria: quando si verifica e come difendersi

Sebbene sia normale che esista un certo grado di somiglianza tra attività imprenditoriali che operano nello stesso settore, la concorrenza parassitaria è una pratica sleale che è fortemente contrastata dalla legge. Può accadere infatti che imprenditori meno virtuosi compiano atti di concorrenza parassitaria per trarre profitto dal mercato, con la conseguenza di ledere l’attività altrui.

Ma come è possibile che, nonostante la legge vieti questi atti, c’è chi li commette restando talvolta impunito?

Il motivo è semplice: da un lato, il limite tra somiglianza dell’attività imprenditoriale e concorrenza parassitaria è sottile, dall’altro lato, non sempre gli imprenditori riescono a dimostrare gli atti compiuti da un concorrente sleale.

Fortunatamente, entrambi questi aspetti possono essere facilmente gestiti rivolgendosi a un’agenzia di investigazioni aziendali specializzata, come INSIDE.

Se ritieni di essere oggetto di pratiche concorrenziali ingiuste, in questo approfondimento puoi scoprire come tutelarti in maniera legale e trasparente.

Concorrenza parassitaria: cos’è e quando si verifica

La concorrenza parassitaria rientra nei casi di concorrenza sleale e si verifica quando un imprenditore esamina le mosse di un concorrente e le imita per trarre un beneficio. Si tratta di pratiche sistematiche volte a replicare le strategie, sottrarre le idee violando la proprietà intellettuale e altri atti che ledono il proprio competitor.

Tutti gli atti sleali menzionati nell’articolo 2598 del codice civile sono associabili a quelle azioni che:

  • generano confusione nel mercato, con l’utilizzo di marchi, nomi e segni distintivi simili;
  • imitano i prodotti di un concorrente;
  • denigrano l’attività altrui o si appropriano di pregi dei prodotti o dell’impresa di un altro imprenditore;
  • non rispettano i principi della correttezza professionale.

Nello specifico, si parla di concorrenza parassitaria quando un imprenditore imita sistematicamente i prodotti e, in generale, le iniziative imprenditoriali di un concorrente. A seconda del momento in cui l’imitazione avviene, la concorrenza parassitaria può essere diacronica, quando effettuata a breve distanza di tempo da ogni singola iniziativa del concorrente, oppure sincronica, se effettuata a breve distanza dall’ultima e più significativa iniziativa del concorrente.

Per “breve distanza” si intende l’arco di tempo in cui l’ideatore delle iniziative si attende da esse degli effetti positivi, come maggiori incassi o pubblicità, oppure fino a quando una novità è percepita tale dai consumatori.

A questo punto è bene precisare che, perché si possa parlare di concorrenza parassitaria, è necessario che le due imprese operino nello stesso settore.

A questo punto è lecito chiedersi: fino a che punto l’attività di un tuo concorrente può legittimamente assomigliare alla tua? 

Vediamo come si è espressa la giurisprudenza nel tempo.

Cosa dice la giurisprudenza in merito alla concorrenza parassitaria?

Abbiamo visto come la concorrenza parassitaria implichi l’imitazione sistematica delle attività di un concorrente, come copiarne le iniziative, i prodotti, gli studi e le ricerche.

Infatti, i tribunali hanno più volte considerato come concorrenza sleale parassitaria il comportamento di chi “trae profitto dagli studi, dai costi di preparazione e di penetrazione altrui e, utilizzando le realizzazioni già sperimentate, evita il rischio di insuccesso” (Corte di Cassazione, 16 febbraio 1988 n. 1667).

In un’altra occasione il Tribunale di Milano (n. 11416/2015 del 13 ottobre 2015) ha considerato concorrenza parassitaria l’attività commerciale di una catena di profumerie che imitava un’altra catena di profumerie nei seguenti elementi: abbigliamento dei commessi, somiglianza dei rispettivi siti web, imitazione delle promozioni commerciali, imitazione di forma e denominazione dei prodotti.

Questo però non deve far pensare che la concorrenza parassitaria si verifichi solo in presenza di una successione di atti imitativi in un periodo di tempo. Ciò può avvenire anche quando vengono svolte attività che, in un unico momento, imitano le iniziative intraprese dal concorrente, purché si ravvisi lo sfruttamento sistematico del lavoro e della creatività altrui.

In questo modo, la Corte di Cassazione (5852/84 e 1667/1988) ha stabilito come “non sia indispensabile la ripetitività nel tempo di più atti imitativi, essendo perfettamente logico che sistematicità e continuità possano essere anche simultanee ed espresse nei caratteri dell’imitazione quantitativa”.

Come difendersi dalla concorrenza parassitaria?

Anche nell’ambito della concorrenza parassitaria, prevenire è meglio che curare.

Durante la nostra esperienza di investigazioni aziendali, abbiamo visto che gli atti di concorrenza parassitaria provengono spesso da dipendenti infedeli o ex collaboratori prestatisi ai concorrenti.

Per questo motivo, firmare dei patti di non concorrenza con i tuoi dipendenti è un primo modo per proteggerti e ridurre il rischio di incappare in questi atti incresciosi.

Se invece non sei riuscito ad evitare tali pratiche scorrette, dovrai difenderti più attivamente.

Come puoi notare, la disciplina della concorrenza parassitaria è complessa e cavillosa. Pertanto, se ritieni di essere oggetto di concorrenza parassitaria da parte di un concorrente, il primo passo da fare è acquisire prove certe che lo dimostrino.

Legalmente, puoi richiedere la cessazione immediata degli atti sleali, se sono ancora in corso, oppure un risarcimento dei danni causati da pratiche parassitarie subite nel passato. Tuttavia, perché tu possa difenderti nel migliore dei modi, è necessario arrivare preparato e con la certezza che gli atti compiuti dal tuo concorrente siano effettivamente illegittimi.

Paola Orlando – Head of Legal, Corporate Affairs, Compliance, Criminal Law and Anticorruption di INSIDE sottolinea quanto sia importante per le aziende affidarsi a dei professionisti per indagare la presenza di un reato. Spesso accade, infatti, che una denuncia non adeguatamente supportata possa rivelarsi un boomerang per l’imprenditore che, invece di tutelarsi, finisce per rischiare di essere querelato a sua volta.

Noi di INSIDE siamo al tuo fianco e, dopo un colloquio iniziale e un’analisi del caso, svolgiamo per te una rapida ed efficace azione investigativa che termina con la consegna di un report esaustivo e valido in sede giudiziale.

 


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