Concorrenza sleale ex dipendente: ecco quando si può richiedere il risarcimento danni
Quando le azioni di un ex dipendente possono considerarsi concorrenza sleale, e dunque reato, e quando un ex titolare può richiedere il risarcimento danni.
Concorrenza sleale da parte di un ex dipendente.
Tra i servizi più richiesti alla nostra agenzia investigativa vi sono le investigazioni aziendali per provare atti di concorrenza sleale.
In numerosi casi le aziende subiscono questi illeciti da parte di un ex dipendente (dimissionario e non), dunque possono intraprendere un’azione legale e richiedere un risarcimento danni.
Per dimostrare la sussistenza dell’illecito è necessario raccogliere delle prove idonee ad essere presentate in tribunale. A questo proposito è consigliabile affidarsi ad un’agenzia investigativa, come Inside Agency, per richiedere opportune indagini a riguardo.
Le investigazioni sulla concorrenza sleale mirano dunque al reperimento di informazioni da utilizzare come elemento probatorio durante un’azione legale.
Ma perché richiedere l’intervento di un’agenzia investigativa?
La risposta è semplice: raccogliere autonomamente delle prove potrebbe invalidarle, specialmente se non si conosce approfonditamente la normativa a riguardo.
Inoltre le competenze di un non esperto non si possono di certo paragonare a chi si occupa professionalmente di compiere investigazioni. Le informazioni reperite potrebbero non essere abbastanza dimostrative o pertinenti all’azione legale.
Quando un ex dipendente compie un atto di concorrenza sleale?
La richiesta di risarcimento per concorrenza sleale è possibile in alcuni casi. Ecco quali.
1) Patto di non concorrenza
Gli ex dipendenti non possono accettare lavori presso un’azienda concorrente (né fondarne una) qualora abbiano firmato un patto di non concorrenza con l’ex titolare.
Il patto di concorrenza disciplina il periodo di tempo successivo al termine del rapporto di lavoro. Questo particolare accordo può essere stipulato sia al momento dell’assunzione che successivamente, e presenta dei limiti sia di tipo temporale che geografico.
Se così non fosse, l’ex dipendente avrebbe delle serie difficoltà a trovare un altro lavoro in seguito alle dimissioni o al licenziamento.
Secondo l’articolo 2125 del Codice Civile, il patto di concorrenza non può superare i 5 anni se l’ex dipendente ricopre il ruolo di dirigente ed i 3 anni per tutti gli altri casi.
2) Atti di concorrenza sleale ai sensi dell’articolo articolo 2598 del Codice Civile
Se l’ex dipendente fonda un’azienda in concorrenza economica con quella presso cui lavorava in precedenza, compie un atto di concorrenza sleale se:
- produce confusione nella clientela sull’identità dell’azienda e/o dei prodotti
- diffonde notizie che mirano a screditare l’immagine di un’azienda concorrente oppure si appropria dei meriti di un’altra azienda
- danneggia l’azienda concorrente utilizzando qualsiasi mezzo che viola i presupposti della correttezza professionale.
Uno dei casi più comuni di concorrenza sleale da parte di un ex dipendente è lo sviamento della clientela, che rientra nel terzo dei casi sopracitati. Leggi il seguente articolo: “Investigazioni Aziendali: quando lo sviamento della clientela può considerarsi concorrenza sleale” per sapere quali sono i presupposti che determinano questo illecito.
Quando la concorrenza da parte di un ex dipendente non può essere definita sleale.
In altre situazioni un ex subordinato non può essere accusato di concorrenza sleale.
Qualora il dipendente dimissionario o licenziato non abbia firmato un patto di non concorrenza, questi può accettare (senza incorrere in provvedimenti) un lavoro da un’altra azienda, anche se in concorrenza economica con la precedente.
Inoltre un ex dipendente può fondare un’azienda in concorrenza con quella presso cui lavorava senza che ciò costituisca un atto di concorrenza sleale.
È infatti sottoposto alle stesse regole a cui sono sottoposti gli altri imprenditori. In aggiunta ha soltanto il divieto di utilizzare informazioni acquisite durante il precedente rapporto di lavoro, ma solo se non ricavabili in altri modi e non connesse alle proprie capacità professionali.
Ex dipendente e concorrenza sleale: il risarcimento danni.
Un tuo ex dipendente, secondo quanto scritto prima, ha compiuto un atto di concorrenza sleale? Allora il nostro consiglio è quello di agire in giudizio. Se l’illecito ha provocato un danno economico alla tua azienda puoi infatti richiedere un risarcimento danni.
Attenzione però: l’onere della prova spetta al danneggiato.
Dovrai dunque dimostrare la sussistenza dell’atto di concorrenza sleale nonché il preciso ammontare dei danni subiti (per esempio il mancato guadagno, il danno reputazionale, etc.).
Hai bisogno di accurate indagini sulla concorrenza sleale di un ex dipendente? Contattaci subito al numero 800 400 480 o compila il modulo di contatto.
Saremo lieti di fornirti una consulenza preliminare gratuita ed un servizio totalmente su misura per la tua azienda.
indagini sui dipendenti, indagini sui soci, indagini sulla concorrenza