Come funziona il divieto di concorrenza e come verificare che i soci lo rispettino

24 Mag , 2023 Indagini Aziendali

Come funziona il divieto di concorrenza e come verificare che i soci lo rispettino

Chi svolge un’attività imprenditoriale in forma associata dovrebbe agire con integrità personale e professionale, oltre che rispettare il divieto di concorrenza. La concorrenza sleale tra i soci, infatti, è una dinamica molto frequente che impatta negativamente sul business e sulle relazioni personali.

Nonostante ciò, molti imprenditori non conoscono le azioni che comportano una violazione della concorrenza e non sanno riconoscere i segnali che avvertono della presenza di un socio infedele.

Per questo motivo, il primo passo per difendere la propria azienda consiste proprio nel comprendere cosa sia il divieto di concorrenza che esiste in capo ai soci.

Cos’è e come funziona il divieto di concorrenza dei soci?

Il divieto di concorrenza dei soci è una disposizione importante per il corretto funzionamento di ogni azienda, tant’è che viene disciplinato anche da diverse fonti normative.

Infatti, secondo l’articolo 2301 del codice civile, un socio non può esercitare un’attività concorrente con quella della società, senza il consenso degli altri soci. Inoltre, non può partecipare come socio illimitatamente responsabile ad altra società concorrente. L’articolo precisa anche che queste attività sono vietate, sia quando il socio infedele le eserciti per proprio conto, sia se le attui per conto altrui.

Come è facile intuire, tale divieto di concorrenza mira a tutelare la società dai danni che deriverebbero da azioni di concorrenza sleale da parte di un socio di srl infedele. Quest’ultimo, infatti, dispone di numerose informazioni in merito all’azienda, al suo andamento, alle relazioni con clienti, fornitori e dipendenti, oltre che al know how aziendale e all’eventuale presenza di brevetti detenuti dalla società.

Tutte queste informazioni, potrebbero quindi essere utilizzate con facilità dal socio infedele che desidera ottenere un tornaconto personale a danno dell’azienda.

Nonostante la violazione del divieto di concorrenza comporti gravi conseguenze per il socio sleale, come la sua esclusione dalla società e il risarcimento dei danni causati, comportamenti sleali come lo sviamento della clientela o la vendita di informazioni a competitor dell’azienda, sono attuati di continuo.

Per questo motivo, è fondamentale che gli imprenditori che sospettino dei comportamenti sleali da parte di un socio, si rivolgano a un’agenzia investigativa internazionale come INSIDE. Infatti, mediante il lavoro dei nostri investigatori, autorizzati a svolgere indagini in Italia e all’estero, non solo proviamo l’avvenuta violazione del divieto di concorrenza, ma forniamo gli elementi certi per poter richiedere il giusto risarcimento per il danno subito.

Quali sono i casi più frequenti di violazione del divieto di concorrenza?

Grazie alle indagini aziendali approfondite svolte durante la nostra attività, possiamo fornire alcuni esempi pratici di violazione del divieto di concorrenza.

In una circostanza, il socio di un’azienda operante nel settore del beauty è diventato contemporaneamente socio di un’altra impresa, lavorando con l’ausilio di un prestanome. Le due società erano concorrenti perché offrivano gli stessi servizi e coprivano la stessa area geografica, configurando quindi una chiara violazione del divieto di concorrenza.

Il socio infedele, avendo libero accesso alla base clienti della prima società, ha perpetrato il cosiddetto sviamento della clientela, contattando le persone e indirizzandole presso la nuova azienda di cui era diventato illegittimamente socio.

In un secondo caso, un imprenditore ha violato il divieto di concorrenza poiché ha aperto un nuovo ristorante nella stessa zona e con lo stesso menù proposto dal ristorante di cui era già socio. Inoltre, nel tentativo di accrescere il proprio vantaggio competitivo, ha contattato lo chef del primo ristorante facendogli una proposta lavorativa che prevedeva uno stipendio maggiore rispetto a quello che aveva percepito fino a quel momento.

In entrambi i casi, i soci vittime di tali comportamenti sleali hanno impiegato molto tempo prima di rendersi conto di quanto stesse accadendo. E una volta scoperta la verità, hanno faticato a provare con elementi obiettivi le azioni scorrette commesse dai soci infedeli.

Come dimostrare la violazione del divieto di concorrenza?

Come per la raccolta prove per violazione del patto di non concorrenza, anche provare la concorrenza sleale del socio è un’attività delicata. Difficilmente gli imprenditori possono svolgere tale attività in autonomia poiché il rischio di raccogliere prove con tecniche lesive della privacy altrui è molto elevato.

Infatti, come afferma Paola Orlando – Legal, Corporate Affairs, Compliance, Criminal Law and Anticorruption:

non sono rari i casi in cui, un imprenditore che sospetti di subire una violazione del divieto di concorrenza da parte di un socio inizi delle indagini in autonomia. Purtroppo, non sapendo come svolgere questa attività di ricerca, spesso l’esito è stato quello di ricevere un’accusa di diffamazione o di violazione della privacy da parte del socio infedele. La normativa in questi casi è molto ferrea, pertanto la parte lesa si è ritrovata a dover risarcire il socio, nonostante la condotta illegittima di quest’ultimo.

Inoltre, in merito alla concorrenza sleale tra soci, la legge è alquanto cavillosa. Ad esempio, l’articolo 2301 c.c. sopra citato si riferisce solo ai soci di SNC, ai soci accomandatari di SAS e agli amministratori di SPA. Escludendo di fatto i soci di SRL, gli accomandanti di SAS e i soci di SPA.

In ultimo, la normativa non fa divieto di intraprendere qualsiasi attività presso una nuova società, ma solo se quest’ultima può recare danno e pregiudizio alla società già esistente, come nel caso di medesimo oggetto sociale e area geografica. E non preclude neppure la partecipazione di un socio a una nuova attività che implichi una sua responsabilità limitata.

Appare evidente, quindi, come nei casi in cui si sospetti un comportamento sleale da parte di un socio, il modo migliore per tutelarsi sia ricorrere alle investigazioni aziendali svolte da esperti del settore, come INSIDE.

Con l’obiettivo di raccogliere le prove certe atte a dimostrare la violazione del divieto di concorrenza, i nostri investigatori lavorano con discrezione e nel pieno rispetto della legge. Dopo aver analizzato il caso, si attivano alla ricerca di testimonianze documentali dell’illecito e, al termine delle indagini, redigono un report dall’altro valore giuridico che il socio danneggiato può utilizzare nelle opportune sedi per richiedere il risarcimento del danno.


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