Cosa si intende per Due Diligence contabile

21 Gen , 2020 Business Intelligence

Cosa si intende per Due Diligence contabile

In ambito economico e finanziario le procedure di fusione e acquisizione sono piuttosto diffuse. Poiché si tratta di operazioni complesse, che coinvolgono risorse umane ed asset di vario genere, il soggetto acquirente, per tutelare i propri interessi ed eventualmente modificare i termini di contrattazione e del possibile accordo finale (soprattutto per gestione dei potenziali rischi correlati alla finalizzazione della fusione o dell’acquisizione).

Cos’è la due diligence

Con l’espressione inglese “due diligence” – che può essere tradotta in italiano come “diligenza dovuta” o “diligenza necessaria” – si fa riferimento ad una procedura di verifica e accertamento da effettuare nell’ambito di alcune transazioni economico-finanziare, come ad esempio fusioni o acquisizioni tra due o più soggetti (società, aziende e simili) oppure partecipazioni azionarie, sia minoritarie che maggioritarie.

Molto spesso, la due diligence non rappresenta un obbligo né legale né contrattuale; in altre parole, come spiega anche Salvatore Piccinni – Managing Director Head of Southern Europe di Inside Intelligence & Security Investigations, si tratta di un’iniziativa messa in atto quasi sempre su base volontaria. Talvolta, però, la due diligence può rappresentare un obbligo contrattuale; in tal caso, il mancato adempimento dell’obbligo può avere ripercussione sull’attore della trattativa che non ha effettuato le indagini di due diligence previste dagli accordi contrattuali.

In generale, la due diligence costituisce uno strumento per mezzo del quale una o entrambe le parti coinvolte in una trattativa tutelano i propri interessi, verificando le informazioni e i dati in proprio possesso, accertandone la veridicità. In tal modo, ad esempio, la società acquirente è in grado di acquisire le opportune garanzie relative al target dell’acquisizione, soprattutto nella fase preliminare che precede la formalizzazione contrattuale dei termini dell’accordo (benché, in alcuni casi, la due diligence possa essere disposta dopo la stipula dell’intesa tra le parti).

Cosa si intende per due diligence

Dal punto di vista pratico, per due diligence si intende una procedura d’indagine, affidata a figure specializzare, che può essere implementata in diversi momenti della contrattazione e può riguardare uno o più aspetti caratterizzante del target della fusione o dell’acquisizione.

A seconda della fase di negoziazione durante la quale viene svolta, la due diligence può essere precontrattuale, post-stipula, pre-closing o post-closing. Nel primo caso, le indagini vengono disposte ed effettuate prima che le parti definiscano per contratto l’accordo; in genere, questo tipo di verifica viene predisposta dalla parte ‘attiva’ della transazione, ossia dal soggetto acquirente con lo scopo di accertare lo status economico, finanziario e operativo della controparte anche per individuare precisamente i margini di rischio dell’operazione ed approntare un piano di gestione dello stesso.

Se effettuata post-stipula, la due diligence si colloca nel momento successivo alla stipula di un accordo contrattuale tra la parte acquirente e il target dell’acquisizione; anche in questo caso, le indagini hanno il ruolo di tutelare l’attore che mette in gioco la maggior quantità di risorse. Infine, la due diligence può essere disposta prima o dopo il closing del contratto; nel caso in cui le verifiche siano successive al momento in cui le parti concretizzano il closing, esse assolvono una funzione differente, che consiste principalmente nelfornire all’acquirente una conoscenza approfondita e dettagliata dell’oggetto dell’acquisizione (si tratta di una procedura maggiormente orientata alla futura gestione delle risorse rispetto agli altri tipi di due diligence).

Come si effettua la due diligence contabile

Come già accennato, esistono varie tipologie di due diligence; oltre a quelle sopra citate, vi sono anche quelle rivolte solo ad un determinato aspetto del target sottoposto ad indagine (bilancio, contabilità, pregresso operativo e legale) e che pertanto rappresentano una procedura specialistica effettuata secondo precise modalità.Un esempio, in tal senso, è costituito dalla due diligence contabile (“financial due diligence” in inglese): vediamo di seguito di cosa si tratta.

In generale, questo tipo di indagine si inserisce in un più ampio iter investigativo che investe anche l’area finanziale e legale (quelle più strettamente connesse all’ambito contabile). La due diligence contabile – e non solo – viene affidata a figure specializzate in indagini di conformità che molto spesso possono essere commissionate ad un’agenzia di investigazione privata oppure ad un pool di tecnici professionisti; tra il mandante delle indagini (il titolare della società acquirente o, più di frequente, un legale rappresentante) e l’agenzia viene stipulato un contratto in cui si individuano le aree di indagine e gli obiettivi da perseguire.

La prima fase di indagine consiste nell’acquisizione, da parte degli agenti, di tutta la documentazione possibile riguardante il target del processo di fusione o acquisizione; a tale scopo, dopo aver individuato strategicamente le modalità di indagine e gli obiettivi da raggiungere,all’attore sottoposto ad indagine viene recapitata una lettera d’intenti contenente i termini di un accordo confidenziale (confidential agreement); contestualmente, gli agenti incaricati inoltrano una richiesta per acquisire la documentazione necessaria allo svolgimento delle verifiche. Questo primo momento di indagine è particolarmente importante perché l’accesso alla documentazione implica la messa a disposizione di informazioni riservate e dati sensibili e, di conseguenza, pone un problema di rispetto e tutela della privacy reso ulteriormente problematico da fatto che, in molti casi, gli attori della fusione potrebbero essere competitor in quanto operano nello stesso settore o si rivolgono al medesimo tipo di clientela.

Lo step successivo della procedura investigativa prevede l’analisi della documentazione acquisita. Nel caso specifico della due diligence contabile, gli agenti incaricati si concentrano principalmente sull’aspetto economico e gestione; in particolare, rivolgono la propria attenzione ad elementi quali il bilancio d’esercizio ed altri prospetti indicativi della situazione economica, finanziaria e patrimoniale. Lo scopo è quello di certificare la solidità e l’affidabilità del soggetto delle indagini, individuando – eventualmente –precedenti eventi pregiudizievoli (casi di fallimento, liquidazione, bancarotta e simili) e delineando con precisione la situazione debitoria. È facile intuire come la due diligence contabile si ricolleghi più o meno direttamente a verifiche analoghe di natura legale, rivolte per lo più ad individuare i rischi legali connessi alla finalizzazione degli accordi o della procedura di fusione (tramite l’individuazione di precedenti legali sospetti o pregiudizievoli).

Una volta esaurita anche questa fase di indagine, gli agenti incaricati possono passare al passaggio conclusivo dell’iter investigativo, ovvero la stesura di una relazione finale. Si tratta di un documento scritto all’interno del quale viene esposto il lavoro svolto ed evidenziati i risultati ottenuti: una prima bozza viene discussa direttamente con il mandante della due diligence, in modo tale da appurare se le indagini abbiano portato risultati congruenti con gli obiettivi prestabiliti. La relazione rappresenta un elemento di grande rilevanza nelle mani del committente della due diligence, dal momento che può orientare in maniera sensibile le strategie di contrattazione e, in alcuni casi, determinare persino l’esito stesso della trattativa, in un senso o nell’altro (a seconda dei riscontri emersi durante le verifiche di controllo).


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