Digital Security: la classifica dei 5 hacker più famosi della storia

28 Nov , 2018 Digital Security

Digital Security: la classifica dei 5 hacker più famosi della storia

Scopri quali sono i black hat hacker più famosi, responsabili degli attacchi hacker più devastanti della storia.


Digital security e attacchi hacker.

Gli attacchi informatici sono all’ordine del giorno, soprattutto quelli che mirano a penetrare nei sistemi aziendali per sottrarre e spesso diffondere informazioni. La nostra agenzia investigativa offre alle aziende Clienti un’ampia gamma di investigazioni e servizi di Digital Security, per sventare e prevenire le operazioni dei black hat hacker.

I black hat hacker (chiamati anche Cracker informatici) vengono spesso ingaggiati dalle aziende sleali oppure agiscono di propria iniziativa, da soli o in gruppo.

Tra i gruppi hacker famosi troviamo per esempio Anonymous, RedAnons Albania e Tarh Andishan.

Oggi però abbiamo voluto soffermarci sugli hacker più famosi della storia, i quali hanno agito perlopiù singolarmente.

Ecco quali sono e quali azioni hanno compiuto per meritarsi questo titolo.

Vuoi sapere quali sono gli attacchi hacker più devastanti della storia? Leggi il seguente approfondimento: “Digital security: 5 attacchi hacker che hanno fatto la storia“.

Hacker #1: Kevin Mitnick.

Conosciuto anche con l’appellativo di “Condor”, Mitnick è stato per un lungo periodo l’hacker più ricercato al mondo.

Il motivo è semplice: durante gli anni ’90 riuscì ad introdursi nei sistemi informatici di grosse aziende (per esempio Nokia, Motorola ed Apple) e perfino nei computer del governo statunitense.

Mitnick fu catturato dall’FBI nel 1995 e rilasciato nel 2000 (con il divieto di utilizzare internet fino al 2003).

Ora è l’amministratore delegato della società Mitnick Security Consulting LLC, che si occupa di sicurezza informatica.

Hacker #2: Jonathan James.

Jonathan James è stato un hacker americano. Nello specifico è stato il primo minorenne negli Stati Uniti ad essere condannato per crimini informatici.

All’età di soli 15 anni, tra l’agosto e l’ottobre del 1999, James si introdusse in numerosi sistemi informatici, tra cui quelli del Defense Threat Reduction Agency (DTRA), divisione del Dipartimento di Sicurezza degli Stati Uniti.

Questa particolare incursione lo portò all’attenzione dell’FBI. Dalle investigazioni emerse che James aveva bucato anche i sistemi informatici della NASA, provocando un danno di 41.000 dollari.

In quell’occasione James fu condannato a scontare una pena di 7 mesi di arresti domiciliari.

Quando nel 2007 venne indagato riguardo un attacco hacker ai danni di una famosa azienda statunitense, TJX, ma negò ogni coinvolgimento.

Si tolse la vita nel 2008, lasciando una nota con scritte le seguenti parole: “Onestamente, onestamente non avevo nulla a che fare con TJX. Non ho fiducia nel sistema giudiziario. Forse le mie azioni di oggi, e questa lettera, invieranno un messaggio più forte al pubblico. Ad ogni modo, ho perso il controllo su questa situazione, e questo è il mio unico modo per riprendere il controllo”.

Hacker #3: Raphael Gray.

Gray, nel 2001 (all’età di 19 anni), hackerò i sistemi informatici di numerose aziende in tutto il mondo. Durante le incursioni, che gli fruttarono diversi milioni di sterline, si appropriò dei dati di un elevatissimo numero di carte di credito.

attacchi hacker

I suoi crimini culminarono nella pubblicazione dei dati di oltre 6.000 carte, ma venne rintracciato ed arrestato dall’FBI grazie al white hat hacker Chris Davis.

Hacker #4: Fabio Petta.

Fabio Petta si distingue dagli altri hacker italiani famosi (tra cui Raoul Chiesa e Francesco Vianello) per essere stato il primo hacker in Italia ad essere arrestato dal CNAIPIC.

Nel 2011 venne infatti accusato di essersi introdotto nei server dell’ACI e prelevato informazioni e dati automobilistici.

Petta, condannato nel luglio 2018 alla pena di 3 anni e 2 mesi di reclusione, era già noto alle forze dell’ordine per aver violato i sistemi informatici di numerose aziende, tra cui la Seat.

Per via delle sue capacità in ambito informatico e dell’entità degli attacchi compiuti, Fabio Petta è considerato uno degli hacker più pericolosi al mondo.

Hacker #5: Gary McKinnon.

McKinnon ha bucato circa un centinaio di server militari degli Stati Uniti e della NASA durante i primi anni 2000, causando un danno stimato tra i 450.000 e i 700.000 dollari.

Conclusioni.

I black hat hacker sopracitati hanno sfruttato le falle nei sistemi di sicurezza informatici per introdurvisi e causare ingenti danni alle aziende.

Per proteggere la tua azienda dalle incursioni informatiche e dai furti di dati, contattaci subito. Puoi chiamare il numero verde 800 400 480 o compilare il modulo di contatto presente sul nostro sito.

Saremo lieti di fornirti una consulenza preliminare totalmente gratuita ed un servizio di Digital Security su misura per la tua azienda.


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