Investigazioni Aziendali: concorrenza sleale su internet, ecco cosa sta accadendo nell’era digitale

24 Set , 2018 Indagini Aziendali

Investigazioni Aziendali: concorrenza sleale su internet, ecco cosa sta accadendo nell’era digitale

Come combattere la concorrenza sleale su internet mediante le investigazioni aziendali.


La concorrenza sleale è una piaga delle aziende e si configura in diversi modi: uno di questi è l’utilizzo della rete internet e dei social network a danno di un’impresa concorrente. Il rimedio per contrastare la concorrenza sleale online è rappresentato sicuramente dalle investigazioni aziendali condotte dai professionisti della nostra agenzia investigativa.

Concorrenza sleale via internet.

L’evoluzione della tecnologia ha comportato l’utilizzo, sempre più diffuso, di un innovativo strumento di marketing da parte delle aziende: tale peculiare strumento è rappresentato proprio dalla rete internet.

Le organizzazioni che utilizzano strategie di marketing online godono spesso di una elevata crescita del proprio Business ed un netto vantaggio sulla concorrenza. In alcuni casi, però, agiscono in modo totalmente illegale procurando cospicui danni alle altre aziende tramite atti di concorrenza sleale via internet. Tali reati si configurano soprattutto in due particolari forme. Ecco quali:

  • cybersquatting, conosciuto anche come domain grabbing
  • utilizzo illecito di Meta tag.

Investigazioni aziendali sulla concorrenza sleale via internet: il cybersquatting.

Il cybersquatting o domain grabbing si tratta dell’utilizzo del nome di dominio (DNS) coincidente con il marchio di un’azienda concorrente. Con il cybersquatting un’azienda può speculare sulla clientela, la quale, confusa dal nome di dominio, viene attirata sul sito internet ingannevole anziché su quello autentico. Spesso gli autori di cybersquatting guadagnano attraverso annunci pubblicitari inseriti nelle pagine fasulle.

concorrenza sleale via internet

Una particolare tipologia di cybersquatting è il typosquatting, che consiste nello sfruttamento degli errori di battitura durante la scrittura di un URL.

In questo caso dunque il nome di dominio del sito fraudolento non è identico a quello dell’azienda concorrente, ma simile e contenente errori di battitura o perfino lo stesso termine al plurale o al singolare. Per esempio, se l’URL originale è “dominio.com”, l’URL appartenente al typosquatter potrebbe essere “domini.com” oppure “dminio.com”.

 

Essendo una pratica molto diffusa tra aziende in concorrenza economica, il cybersquatting, se utilizzato per speculare sulla confusione della clientela, rientra nei casi di concorrenza sleale descritti dall’art. 2598 del codice civile.

Per chiedere un risarcimento è necessario lo svolgimento di opportune investigazioni volte al raccoglimento di prove. Tali prove, se raccolte nel pieno rispetto della legge, sono utilizzabili durante un’azione giuridica o un procedimento extra-giudiziale (ovvero rivolgendosi all’Antitrust).

Investigazioni aziendali sulla concorrenza sleale online: l’uso improprio di Meta tag.

Un altro atto di concorrenza sleale via internet è dato dall’utilizzo improprio di Meta tag, ovvero metadati (informazioni rappresentanti un insieme di dati) inseriti nel codice HTML utilizzati da Google e dagli altri motori di ricerca per indicizzare i siti web.

Può capitare che un’azienda inserisca nei meta tag delle proprie pagine web il brand di un’impresa concorrente in modo che l’utente, ricercando il nome di tale brand nel browser, trovi tra i risultati di ricerca anche il proprio sito internet.

Anche questo caso rientra negli atti di concorrenza sleale per confusione della clientela, ed è possibile affidarsi alle investigazioni condotte dai nostri professionisti in modo da acquisire le relative prove da utilizzare per la richiesta di risarcimento.

Conclusioni.

Per richiedere dei provvedimenti sugli atti di concorrenza sleale via internet non è possibile basarsi su delle ipotesi, ma è assolutamente necessario presentare delle prove valide raccolte in modo totalmente legale.

Il cybersquatting e l’utilizzo illegale del Meta tag non sono azioni da sottovalutare, in quanto si tratta di vere e proprie truffe. Se dunque hai notato un utilizzo illecito del tuo marchio contattaci subito al numero verde 800 400 480 oppure compila il modulo di contatto presente sul nostro sito. Ti forniremo una consulenza preliminare gratuita durante la quale individueremo il servizio più consono al tuo problema nonché la finalità giuridica e legale del nostro intervento.

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