Investigazioni Aziendali: come comportarsi in caso di doppio lavoro non dichiarato dal dipendente
Quando è possibile ricorrere alle investigazioni aziendali sul dipendente che svolge un secondo lavoro? In quali casi il datore può avvalersi del licenziamento per giusta causa?
Cosa fare in caso di doppio lavoro non dichiarato da parte del dipendente?
Hai il sospetto che i tuoi dipendenti svolgano un secondo lavoro senza aver ottenuto la tua autorizzazione? In numerosi casi è possibile ricorrere alle Investigazioni aziendali sul doppio lavoro condotte dai professionisti della nostra agenzia investigativa. Tali indagini tutelano le aziende clienti dai comportamenti illeciti di uno o più dipendenti.
Oggi andiamo ad analizzare nei dettagli in quali casi possono essere attuate, dunque quando il dipendente non può svolgere un doppio lavoro senza dichiararlo ed ottenere l’autorizzazione del proprio datore.
Investigazioni aziendali sul doppio lavoro: quando il dipendente non può svolgere un secondo impiego senza autorizzazione?
Iniziamo subito con l’esporre in quali casi è possibile il licenziamento per secondo lavoro, e dunque quando è possibile ricorrere alle nostre investigazioni aziendali per raccogliere le prove di tale condotta scorretta.
Un dipendente non può svolgere un doppio impiego in molteplici situazioni. Ecco di seguito quali:
- in caso di aziende appartenenti allo stesso settore, in quanto questo comportamento va ad infrangere il divieto di concorrenza. In questa peculiare situazione è necessaria l’autorizzazione di entrambe le aziende;
- quando si tratta di un impiego nel settore pubblico: per un dipendente pubblico è vietato avere un doppio lavoro senza l’autorizzazione della Pubblica Amministrazione. Vi sono però alcune figure professionali che possono svolgere un secondo lavoro nei limiti della compatibilità con il principale esercizio, come ad esempio i medici ed in generale tutto il personale sanitario;
- quando il contratto di lavoro vieta esplicitamente lo svolgimento di un secondo impiego e/o la prestazione d’opera a terzi (dunque anche lavoro autonomo) se incompatibile con l’impiego principale e senza aver ottenuto l’autorizzazione del datore di lavoro;
- quando si presta servizio per le Forze Armate italiane: anche i militari (appartenenti all’Esercito, alla Marina militare, all’Aeronautica militare nonché all’Arma dei Carabinieri) devono dimostrare che non vi sia conflitto di interessi tra i due lavori e svolgere il secondo lavoro sempre previa autorizzazione.
In tutti questi casi vige dunque l’obbligo di autorizzazione: non solo il dipendente deve dichiarare al proprio datore di lavoro l’intenzione di svolgere un secondo impiego, ma prima di procedere deve ottenere il suo consenso.
Per effettuare il doppio lavoro nella piena legalità, anche in seguito all’autorizzazione, è necessario essere sotto regolare contratto (dunque non svolgere il cosiddetto “lavoro nero”) e non svolgerlo durante l’assenza per malattia dall’impiego principale e/o durante l’utilizzo di permessi retribuiti, come i permessi relativi alla Legge 104.
Vuoi saperne di più sull’abuso dei permessi della Legge 104? Leggi l’articolo: Investigazioni aziendali: Legge 104, cos’è e quando può considerarsi un abuso.
Doppio lavoro part time/full time: ci sono delle regole?
È obbligatorio, per ogni lavoratore, limitare le proprie prestazioni a 48 ore settimanali e godere di almeno 24 ore di riposo (anch’esse settimanali). Ne consegue che il doppio lavoro sia più comune nel caso di un lavoratore a tempo parziale piuttosto che in un impiego a tempo pieno, ma non vige alcuna legge che impedisca ad un dipendente di svolgere, per esempio, un lavoro full time da 40 ore ed un part time da 8 ore settimanali.
Investigazioni aziendali sul doppio lavoro: perché richiederle?
Un dipendente che effettua un doppio lavoro durante l’assenza per malattia può mettere sicuramente a repentaglio il rapporto di fiducia datore-dipendente. Spesso l’indennità di malattia viene integrata o completamente pagata dal datore, che nella maggior parte dei casi deve anche retribuire il dipendente sostitutivo. Ne consegue che il doppio lavoro svolto durante l’assenza per malattia può arrecare anche un danno economico all’azienda.
Se il secondo lavoro è addirittura incompatibile o in conflitto con l’impiego principale, per esempio quando un dipendente presta servizio ad un’azienda concorrente, il datore di lavoro principale può subire gravi danni reputazionali ed economici. Basti pensare all’eventuale violazione dell’obbligo di riservatezza.
Le investigazioni sul doppio lavoro si rivelano dunque molto utili per il raccoglimento di prove volte al licenziamento per giusta causa. Tramite attività di osservazione statica (appostamenti) e dinamica (pedinamenti), gli operatori della nostra agenzia investigativa possono dimostrare i comportamenti sleali dei tuoi dipendenti, raccogliendo le prove in un esaustivo dossier finale.
Tale dossier può essere utilizzato, in alcuni casi, anche come elemento probatorio in tribunale.
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