Licenziamento per assenteismo, come e quando viene legittimato
Il licenziamento per assenteismo è uno dei temi più delicati che riguardano il mondo del lavoro, in quanto oltre alle implicazioni legali che questo comporta, entrano in gioco anche aspetti più umani inerenti al rapporto di fiducia che intercorre tra il datore di lavoro e il dipendente. La difficoltà sta soprattutto nel definire quando si ha a che fare con un vero e proprio caso di abuso dei propri permessi di lavoro, siano essi presi per infortunio, malattia, necessità personali, quelli previsti dalla Legge 104 o di qualsiasi altra natura, e quando invece ci si sta trovando nella situazione di un dipendente con vere difficoltà che richiedono un allontanamento forzato e prolungato nel tempo dai propri impegni di lavoro. E dal momento che il primo dei suddetti casi costituisce un comportamento penalizzante per il patrimonio e gli interessi dell’azienda, la legge legittima sia il licenziamento per giusta causa del dipendente (con sospensione entro 48 ore dalla scoperta dei fatti e licenziamento effettivo entro 30 giorni), sia la possibilità di avvalersi di servizi di investigazione per aziende, al fine di scoprire le reali attività del dipendente durante i giorni di permesso ottenuti; tale possibilità ovviamente presume come condizione il giustificato motivo per poter sospettare del lavoratore. Vediamo allora i casi più comuni di assenteismo e le prestazioni che un’agenzia investigativa può mettere a disposizione per le indagini.
Licenziamento per assenteismo: infortunio e malattia
Quando si accertano casi di falsa malattia o di simulazione di infortunio (avvenuto sul luogo di lavoro o in itinere), il licenziamento per giusta causa diviene immediato in quanto si ha a che fare con un grave inadempimento contrattuale. La difficoltà di accertare questi due casi è la presenza di un certificato medico falso, il quale è tale sia nei casi in cui la condizione dichiarata sia stata di fatto inventata dal dipendente, sia nei casi in cui i tempi di recupero riportati siano superiori rispetto a quelli effettivi; l’indagine propenderà qui per la ricerca di comportamenti incompatibili con lo stato dichiarato.
Licenziamento per assenteismo: permessi Legge 104
I permessi Legge 104 vengono forniti ai dipendenti con a carico familiari disabili che necessitano di aiuto, in modo da avere più tempo per prestare loro assistenza. La loro concessione presume che il dipendente occupi la maggior parte del tempo concesso in attività a supporto del disabile, e che l’adempimento avvenga nei luoghi prestabiliti; ogni altro utilizzo è da ritenersi ovviamente in contrasto con quanto stabilito in termini di doveri assistenziali. I permessi 104 vengono sfruttati in Italia da migliaia di dipendenti, di cui la maggior parte provengono dal settore pubblico, e il loro abuso è una delle modalità di assenteismo più diffuse nel nostro Paese.
Licenziamento per assenteismo: doppio lavoro
Molto spesso, i dipendenti che riescono a ottenere in maniera illegittima permessi di varia natura sfruttano il tempo a loro concesso per eseguire un doppio lavoro. L’obiettivo di tale comportamento è quello di ottenere due retribuzioni, e molto spesso una di queste avviene in nero, in modo da evitare prove compromettenti. Se il comportamento è già di per sé inammissibile per legge, talvolta per l’azienda può diventare doppiamente dannoso, in quanto non sono rari i casi in cui il dipendente lavori per conto di un concorrente, fornendo anche informazioni aziendali strettamente riservate.
Licenziamento per assenteismo: indagini sui dipendenti
Le attività di un consulente investigativo si occupano in caso di assenteismo prolungato di verificare le attività del dipendente durante il tempo concesso, al fine di raccogliere del materiale probatorio necessario a giustificare il licenziamento in sede giudiziaria. Le indagini si basano su accertamenti raccolti con i mezzi opportuni e con fasi di osservazione statica e dinamica del soggetto, nelle quali si monitorano le attività dell’indiziato per verificare se stia tenendo o meno comportamenti non congrui rispetto a quanto dichiarato. Attività e spostamenti illeciti vengono quindi documentati con materiali audio, fotografici e video, che hanno piena valenza ai fini del licenziamento. I materiali raccolti vengono poi inseriti dall’agenzia in un dossier che può essere presentato in tribunale.
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