Licenziamento per giusta causa: come funziona?
La legge stabilisce che, in caso di licenziamento, il datore di lavoro deve comunicare il provvedimento al proprio dipendente con un regolare preavviso. Eppure ci sono casi in cui quest’obbligo viene meno e il lavoratore può essere licenziato in tronco, senza preavviso.
Si tratta del licenziamento per giusta causa (o licenziamento per giustificato motivo).
Vediamo di cosa si tratta e in quali casi può essere applicato.
Che cosa si intende con licenziamento per giusta causa
Il licenziamento per giusta causa è un provvedimento disciplinare che consiste nello scioglimento immediato del contratto di lavoro del dipendente per motivazioni così gravi da non consentire che il rapporto prosegua.
Dal punto di vista dell’azienda, qualsiasi altra sanzione disciplinare sarebbe insufficiente per tutelarsi dalla condotta posta in essere dal lavoratore.
Giusta causa: quando viene meno la fiducia tra datore di lavoro e dipendente
Un licenziamento per giusta causa deriva da “una grave negazione degli elementi essenziali del rapporto e, in particolare, del vincolo fiduciario” (Corte di Cassazione – Sentenza del 20 giugno 2019 n. 16598).
La relazione di lavoro si interrompe in tronco, ovvero con effetto immediato, perché in questo caso il datore di lavoro non è obbligato a rispettare il regolare preavviso di legge.
Un’azienda può procedere a un licenziamento per giusta causa, senza preavviso e obbligo di versamento dell’indennità al dipendente, in caso di imperdonabili azioni commesse dal lavoratore nei confronti dell’azienda o del patrimonio aziendale. Tra poco vedremo quali condotte del lavoratore possono far scaturire questo provvedimento.
Quando si può procedere al licenziamento per giusta causa?
Un datore di lavoro può reclamare la giusta causa per interrompere il rapporto con il dipendente se quest’ultimo ha agito in modo tale da far venir meno la fiducia del suo capo.
Questo è il presupposto che rende legittimo il ricorso a un provvedimento disciplinare così estremo.
Nello specifico, il datore di lavoro dovrà registrare un comportamento in malafede del lavoratore, volto a danneggiare intenzionalmente l’azienda, o una condotta colpevole, quindi non dolosa ma colposa, per poter ricorrere al licenziamento per giusta causa.
I fattori che determinano la giusta causa di un licenziamento
Sarà un giudice a certificare se sussistono gli elementi per applicare la giusta causa nel provvedimento di licenziamento. Lo farà valutando la gravità dei comportamenti contestati al dipendente e la proporzionalità tra l’infrazione commessa e la sanzione applicata.
Secondo la Cassazione, gli elementi chiave in una sentenza di questo tipo sono:
- l’intenzionalità dell’atto,
- l’entità del danno provocato,
- l’importanza delle mansioni del lavoratore per l’azienda,
- le circostanze contingenti,
- eventuali antecedenti dello stesso tipo.
L’onere della prova
Il datore di lavoro che intende ricorrere al licenziamento per giustificato motivo deve provare il comportamento sleale del dipendente, ovvero è obbligato a certificare con elementi tangibili che il dipendente ha irrimediabilmente danneggiato il rapporto di fiducia alla base del suo contratto di lavoro.
Trattandosi di un procedimento estremo, il datore di lavoro deve accertare con perizia che il dipendente abbia effettivamente contravvenuto alle regole di comportamento sul posto di lavoro stabilite dalla legge o che siano state infrante le norme aziendali. Come?
Vigilando comportamenti sospetti e affidando le indagini a esperti del settore, come un’agenzia di investigazione.
La ragione? Essenzialmente perché solo un professionista può recuperare le prove di cui il datore di lavoro ha bisogno per procedere a un licenziamento per giusta causa. Rapidamente e nel rispetto della legge.
Ma vediamo quali sono i casi più comuni in cui un dipendente può essere licenziato senza preavviso.
Licenziamento per giusta causa: i principali motivi
Tra le principali cause che legittimano un’azienda a rescindere con effetto immediato il contratto di un dipendente figurano i seguenti comportamenti scorretti:
- furto di denaro in azienda,
- assenteismo, finta malattia e abusi dei permessi della legge 104,
- abbandono del posto di lavoro,
- concorrenza sleale e sviamento della clientela,
- diffamazione dell’azienda,
- diffusione di dati riservati,
- danni informatici,
- il dipendente ha un secondo lavoro,
- condotte scorrette e illecite nella vita privata che causano un danno reputazionale all’azienda.
Dipendenti: i comportamenti sospetti
Un dipendente infedele può causare gravissimi danni a un’azienda: può danneggiare il patrimonio aziendale, comprometterne i guadagni e ledere l’immagine aziendale sul mercato e presso i clienti.
Per questo motivo è vitale approfondire comportamenti non chiari che possono essere la spia di atti illeciti nei confronti dell’azienda e fornire quindi un motivo di licenziamento.
Atteggiamenti che dovrebbero far suonare un campanello di allarme sono:
- la sottrazione di oggetti di poco valore che appartengono all’azienda,
- assenze ingiustificate,
- la pratica di introdurre in azienda persone non autorizzate (amici o familiari), così come quella di consentire l’uso ad estranei dei computer aziendali,
- una gestione sospetta di clienti, fornitori e contatti dell’azienda.
Indagini aziendali sui dipendenti: quali sono le più efficaci
Smascherare un dipendente infedele può essere un processo lungo e complicato.
La sorveglianza con videocamere è un’opzione ma non va presa alla leggera: prima di procedere all’installazione di telecamere in azienda è necessario verificare la conformità dell’operazione rispetto allo Statuto dei lavoratori, ottenere l’autorizzazione dai sindacati o dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro, informare i dipendenti della presenza di telecamere e segnalare chiaramente la loro presenza.
Per facilitare le indagini su dipendenti infedeli e reperire le prove di cui hai bisogno per procedere a un licenziamento per giusta causa legittimo, la strada migliore da percorrere è quella di un’agenzia di investigazioni.
Un investigatore privato può far luce rapidamente sui comportamenti scorretti di un lavoratore che danneggiano l’azienda.
“Il licenziamento per giusta causa è un provvedimento che non va preso alla leggera, per questo è importante assicurarsi che un dipendente stia agendo in malafede, infrangendo l’obbligo di fedeltà all’azienda, prima di incolparlo di un atto così grave. INSIDE gestisce da anni indagini di questo tipo e l’esperienza maturata ci permette di arrivare in tempi brevi alla soluzione del caso, nel pieno rispetto della legge.” – Paola Orlando – Head of Area Intelligence & Security Investigations di INSIDE
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