Perché è importante la verifica dei carichi pendenti prima di un’assunzione

6 Giu , 2025 Blog, Indagini Aziendali

Perché è importante la verifica dei carichi pendenti prima di un’assunzione

Oggigiorno non è raro che le aziende pubbliche o private, che intendono assumere un nuovo dipendente, richiedano la verifica dei carichi pendenti per assunzione.

Nel privato, sia che si debba sostituire un altro lavoratore, sia che si voglia ampliare il proprio organico con una nuova risorsa, le aziende implementano un processo di selezione che si articola in diversi passaggi e richiede la presentazione della necessaria documentazione.

In queste fasi può accadere che gli addetti alla valutazione intraprendano indagini pre assunzione sulla condotta professionale al fine di verificare ulteriormente i dati in loro possesso, oppure richiedano ai candidati il certificato dei carichi pendenti ai fini dell’assunzione.

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Carichi pendenti per assunzioni: cosa sono e cosa risulta

I carichi pendenti indicano la condizione di un soggetto coinvolto in un procedimento penale ancora in corso, con lo status di imputato. Ciò non equivale a una condanna definitiva: una pronuncia della Corte di Cassazione del 17 luglio 2018 (sentenza n. 19012) ha ribadito che la presenza di un carico pendente non può essere equiparata a una condanna. In pratica, il carico pendente segnala che la fase delle indagini preliminari si è conclusa e che il candidato è formalmente imputato.

Queste informazioni sono raccolte all’interno del casellario dei carichi pendenti, un registro in cui vengono annotate le posizioni attive che riguardano procedimenti davanti alla Procura della Repubblica e, se del caso, le impugnazioni successive. Il casellario dei carichi pendenti non coincide con il casellario giudiziale, che invece raccoglie anche condanne definitive, amministrative o provvedimenti di diversa natura. Nel certificato dei carichi pendenti figurano unicamente i provvedimenti “in corso dinanzi al tribunale” competenti e quelli segnalati dalle procure distrettuali antimafia.

Alcuni procedimenti rimangono esclusi dal documento, ad esempio le condanne in cui è stato concesso il beneficio della non menzione, le contravvenzioni punibili solo con ammenda o le decisioni del giudice di pace.

Carichi pendenti per assunzione dipendente privato

Nel settore privato, il datore di lavoro può chiedere il certificato dei carichi pendenti al candidato solo se espressamente previsto dal contratto o da specifiche disposizioni di legge. Una sentenza della Cassazione Civile, Sezione Lavoro n. 19012 del 17 luglio 2018 ha chiarito che, qualora

il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) richieda solo la presentazione del certificato penale, non è legittimo estendere tale richiesta a un controllo sui carichi pendenti a meno che non vi sia una base normativa ben definita. Inoltre, l’articolo 8 dello Statuto dei Lavoratori vieta al datore di lavoro di condurre indagini, dirette o tramite terzi, su fatti non pertinenti alla valutazione dell’attitudine professionale del candidato, a meno che ciò non sia previsto espressamente dal contratto. Tale principio riflette il diritto costituzionale alla presunzione di innocenza.

Anche il Garante per la protezione dei dati personali ha sottolineato che qualsiasi richiesta di dati giudiziari richiede una chiara base giuridica: è necessario valutare se una norma di legge o un regolamento autorizzi il trattamento dei dati contenuti nel certificato dei carichi pendenti in relazione alle attività svolte dall’azienda. In assenza di tali fondamenti, la richiesta di carichi pendenti risulterebbe illegittima. Qualora un’azienda voglia approfondire le indagini pre-assuntive, può rivolgersi a professionisti investigativi per valutare la liceità della richiesta e procedere al rilascio del certificato nei limiti stabiliti.

Carichi pendenti per assunzione nella pubblica amministrazione

Quando il datore di lavoro è una Pubblica Amministrazione o un ente privato che gestisce un servizio pubblico, non è ammesso chiedere al candidato l’esibizione del Certificato dei carichi pendenti né del casellario giudiziale, conformemente a quanto stabilito dall’articolo 40 del Decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445. In tali situazioni, la normativa prevede soltanto la presentazione di una dichiarazione sostitutiva rilasciata dal candidato, con cui si attesta la propria situazione giudiziaria.

La dichiarazione sostitutiva ha valore legale, e l’Amministrazione procede poi a eventuali controlli di verifica. L’obiettivo è evitare oneri eccessivi sul candidato e snellire le procedure, pur mantenendo la possibilità di accertare eventuali fattispecie rilevanti per la posizione da ricoprire. In ogni caso, qualora emerga, successivamente, un accertamento giudiziario che dimostri la non veridicità della dichiarazione, il rapporto di lavoro può essere risolto per falso in dichiarazione.

Mancata assunzione per carichi pendenti

Se il datore di lavoro è legittimato a richiedere il certificato dei carichi pendenti e, nell’ambito delle indagini pre-assuntive, emergono elementi che contrastano con i requisiti o l’idoneità professionale desiderati, egli può decidere di non procedere con l’assunzione. In casi simili, la mancata assunzione per carichi pendenti rappresenta un’ipotesi legittima: l’azienda valuta se le informazioni contenute nel certificato interferiscano con le responsabilità e i compiti previsti per la posizione offerta.

Se, ad esempio, un individuo risulta imputato per reati connessi alla mansione da ricoprire o alla gestione di risorse sensibili (ad esempio l’accesso a dati personali, la gestione economica o contabile), l’azienda può ritenere che la presenza di un carico pendente costituisca un ostacolo insormontabile. In ogni caso, la decisione di non assumere deve basarsi su valutazioni oggettive e coerenti con le esigenze di sicurezza, affidabilità e trasparenza, tenendo conto del principio della presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva. Un datore di lavoro che rinunci all’assunzione sulla base di carichi pendenti deve essere in grado di motivare la propria scelta indicando come le informazioni penalizzanti compromettano l’affidabilità del candidato.

Come si richiede una verifica sui carichi pendenti

Al di fuori dell’ambito delle selezioni lavorative, il controllo dei carichi pendenti può essere richiesto dal diretto interessato o da una persona delegata direttamente da quest’ultimo. In aggiunta, come riportato dal Ministero della giustizia, può essere richiesto “dalle pubbliche amministrazioni o dai gestori di pubblici servizi, quando il certificato è necessario per l’espletamento delle loro funzioni, dall’autorità giudiziaria penale, che provvede direttamente alla sua acquisizione, dal difensore dell’imputato”.

La richiesta va presentata, personalmente o per posta, utilizzando l’apposita modulistica, corredata da un documento di identificazione in corso di validità. Il certificato viene rilasciato nei seguenti casi:

  • per le procedure di adozione o affidamento di minori;
  • per risolvere una controversia di lavoro, previdenza o assistenza obbligatoria;
  • per procedimenti in cui l’imputato ha diritto al gratuito patrocinio;
  • per essere allegato alla domanda di riparazione dell’errore giudiziario.

Una volta inoltrata la richiesta, spetta alla Procura della Repubblica rilasciare il certificato presso il Tribunale competente per il luogo di residenza dell’interessato. Il certificato riporta sia i procedimenti pendenti presso detto ufficio sia quelli in corso presso le procure distrettuali antimafia (“DDA”) di cui la Procura ha ricevuto comunicazione.

Ad ogni modo, si apprende dalla stessa fonte, non esiste alcun divieto che impedisca ad una Procura diversa da quella di residenza di rilasciare il certificato e, se il diretto interessato ha un’età inferiore a diciotto anni, il casellario viene rilasciato dal Tribunale per i minorenni.

Carichi pendenti e indagini preliminari: perché sono così importanti?

Come accennato in precedenza, il casellario dei carichi pendenti può essere tra i documenti richiesti per inoltrare la propria candidatura per una posizione lavorativa disponibile presso un’azienda o una società.

Questo documento può rivestire un ruolo molto significativo nell’ambito delle verifiche pre-assuntive affidate, quasi sempre per mezzo di un legale rappresentante, a un’agenzia di investigazione privata specializzata in business intelligence.

Il casellario, infatti, rientra tra i documenti che gli investigatori acquisiscono durante la prima fase dell’iter investigativo assieme al curriculum e altri riscontri, come ad esempio lettere di presentazione o di referenze oppure i risultati di un test preliminare di valutazione.

Il compito degli investigatori consiste nell’accertare la veridicità di quanto dichiarato dal candidato, allo scopo di tutelare gli interessi professionali, economici e legali del potenziale datore di lavoro.

Infatti, al termine della procedura di indagine pre-assuntiva, gli investigatori incaricati stilano una relazione tecnica all’interno della quale descrivono il lavoro svolto e i risultati con esso ottenuti, mettendo in evidenza eventuali criticità emerse dalla verifica dei dati presenti nel casellario dei carichi pendenti del candidato sottoposto a verifica.

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Domande Frequenti

Chi può richiedere il certificato dei carichi pendenti?

Il certificato dei carichi pendenti può essere richiesto dal diretto interessato, ossia la persona imputata in un procedimento penale che desideri acquisire la certificazione ufficiale delle posizioni giudiziarie a proprio carico per fini difensivi o personali. Qualora l’interessato non possa presentarsi direttamente, può delegare un’altra persona con una delega scritta, un documento di identità valido e ogni eventuale documentazione richiesta dalla Procura. Le pubbliche amministrazioni e i gestori di pubblici servizi possono richiedere il certificato quando è indispensabile per l’espletamento delle loro funzioni istituzionali o di affidamento di servizi, mentre l’autorità giudiziaria penale accede ai dati direttamente nel corso dei procedimenti.

A chi posso rivolgermi per la verifica dei carichi pendenti pre-assunzione?

Per la verifica dei carichi pendenti pre-assunzione, un datore di lavoro privato spesso si affida a un’agenzia investigativa specializzata in investigazioni aziendali o business intelligence: questi professionisti, autorizzati dal candidato, alleano competenze legali e tecniche per consultare il casellario presso la Procura competente, assicurandosi di operare nel rispetto delle normative sulla privacy e sul lavoro.

Cosa comporta avere carichi pendenti?

Carichi pendenti indica chi è imputato in un procedimento penale con le indagini preliminari concluse e l’accusa formalizzata. Dal punto di vista lavorativo, avere carichi pendenti può impedire l’accesso a incarichi pubblici, ruoli di responsabilità o professioni regolamentate, soprattutto se il reato contestato riguarda l’attività svolta. Sul piano reputazionale, l’imputazione genera diffidenza, riduce l’opportunità di carriera e complica l’ottenimento di certificazioni e autorizzazioni che richiedono l’assenza di procedimenti pendenti.


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