Revoca amministratore SRL, cos’è e come cercare le cause
Il ruolo degli amministratori all’interno della compagine societaria è di primaria importanza. A queste figure, infatti, sono affidate le principali responsabilità di carattere decisionale e gestionale; la posizione dell’amministratore, però, può essere messa in discussione dal Consiglio di Amministrazione, in presenza di una o più azioni che abbiano comportato un danno – di varia natura – all’attività societaria.
Cos’è la revoca di un amministratore da una SRL
La revoca di un amministratore da una SRL (Società a Responsabilità Limitata) è l’azione tramite la quale l’amministratore viene sollevato dalla propria carica. In generale, la normativa di riferimento non è particolarmente articolata, né riguarda il caso di specie rappresentato dalle SRL. Il comma 3 dell’articolo 2476 del Codice Civile prevede solo un caso particolare, la revoca a scopo cautelare: “l’azione di responsabilità contro gli amministratori è promossa da ciascun socio, il quale può altresì chiedere, in caso di gravi irregolarità nella gestione della società, che sia adottato provvedimento cautelare di revoca degli amministratori medesimi”.
Il dispositivo riguarda principalmente le responsabilità degli amministratori, i quali sono “solidalmente responsabili verso la società dei danni derivanti dall’inosservanza dei doveri ad essi imposti dalla legge e dall’atto costitutivo per l’amministrazione della società”. Tale responsabilità, secondo quanto disposto dal medesimo articolo, non riguarda chi sia stato in grado di dimostrarsi esente da colpa oppure abbia manifestato per tempo il proprio dissenso rispetto ad un’azione od una decisione che si è poi riflessa negativamente sull’azienda.
Di più ampia portata sono le disposizioni dell’articolo 1725 del Codice Civile (‘Revoca del mandato oneroso’), secondo il quale “la revoca del mandato oneroso, conferito per un tempo determinato o per un determinato affare, obbliga il mandante a risarcire i danni, se è fatta prima della scadenza del termine o del compimento dell’affare, salvo che ricorra una giusta causa”. Le disposizioni relative alla revoca del mandato a tempo indeterminato sono identiche: il mandante deve dare il giusto preavviso, o dimostrare la giusta causa, per poter revocare l’incarico; in caso contrario, dovrà elargire un’indennità. Ad ogni modo, il tema della revoca di un amministratore di una SRL è piuttosto complesso, in quanto non esiste una normativa specifica, a differenza delle SPA.
A chi spetta la facoltà
Stando a quanto emerge dai riferimenti normativi citati in precedenza, la facoltà di revoca spetta all’assemblea dei soci nel complesso, così come a ciascun singolo socio. Bisogna, a questo punto, fare alcuni distinguo rispetto a quanto disposto dalle norme in vigore.
La revoca ‘cautelare’ attuabile in base all’articolo 2476 del C.C. si caratterizza per due aspetti: viene fatta valere per via giudiziale e in via di urgenza. Il primo è disciplinato dal comma 1 dell’articolo 2409 del Codice Civile: “se vi è fondato sospetto che gli amministratori, in violazione dei loro doveri, abbiano compiuto gravi irregolarità nella gestione che possono arrecare danno alla società o a una o più società controllate, i soci che rappresentano il decimo del capitale sociale o, nelle società che fanno ricorso al mercato del capitale di rischio, il ventesimo del capitale sociale possono denunziare i fatti al tribunale con ricorso notificato anche alla società”. Nel caso in cui le violazioni denunciate siano reali e particolarmente gravi, il tribunale può revocare gli amministratori e i sindaci.
Di contro, quello appena esposto è l’unico caso espressamente regolamentato; in tema di revoca degli amministratori, infatti, la normativa riguarda quasi esclusivamente le SPA. È possibile, però, fare riferimento all’articolo 2479 del Codice Civile per dirimere, seppur in parte, la questione; il dispositivo riguarda le decisioni dei soci. Questi ultimi hanno facoltà di nominare gli amministratori, se ciò è previsto dall’atto costitutivo, oltre a poter modificare l’atto stesso.
Va aggiunto come, secondo l’articolo sopra citato, “i soci decidono sulle materie riservate alla loro competenza dall’atto costitutivo”. L’atto costitutivo può assegnare ai soci la facoltà di revoca degli amministratori; nel caso in cui, invece, tale disposizione non sia presente nella versione originale dell’atto, i soci potrebbero decidere di modificare l’atto stesso per regolamentare la possibilità di revocare uno o più amministratori. Uno dei nodi da sciogliere, in tal senso, è la natura del mandato dell’amministratore della SRL che, in sostanza, si configura come a tempo indeterminato o comunque più stabile rispetto a quello di un amministratore di una SPA; quest’ultimo, infatti, non può essere nominato per un periodo superiore a tre esercizi, secondo quanto disposto dall’articolo 2383 del Codice Civile.
Revoca amministratore con giusta causa: indagini
Nel caso in cui una società non si rivolga direttamente al Tribunale per una revoca cautelare, il provvedimento può essere disposto dall’assemblea dei soci. Al fine di tutelare i propri interessi nel caso in cui emergano sospetti a carico di un amministratore, i soci devono appurare l’esistenza di una ‘giusta causa’ che possa motivate in concreto la revoca del mandato.
A tal proposito, è possibile rivolgersi ad un’agenzia di investigazioni privata, specializzata in indagini aziendali. Le investigazioni sono finalizzate a rilevare azioni e comportamenti, messi in atto dagli amministratori, che possono danneggiare l’azienda. In generale, gli investigatori puntano ad individuare atti di infedeltà nei confronti della società, che possono concretizzarsi in vari modi.
In concreto, le indagini presuppongono anzitutto l’acquisizione degli estremi di identificazione del soggetto sottoposto ad indagine. In secondo luogo, gli investigatori possono procedere alla osservazione statica (pedinamento) e dinamica (appostamento) del soggetto, in modo tale da ricostruirne i movimenti. Questa fase prevede l’acquisizione di materiale fotografico ed audiovisivo. Nel caso in cui l’amministratore sia sospettato di violare le disposizioni del Codice Civile in materia di concorrenza sleale (condividendo con terzi informazioni riservate e dati sensibili), gli investigatori possono svolgere indagini di informatica forense per verificare se, ad esempio, l’utenza dell’amministratore è stata violata o utilizzata impropriamente per acquisire o alterare dati. Al termine delle indagini, gli investigatori stilano una relazione finale, in cui viene riassunto il lavoro svolto ed i risultati ottenuti: il mandante delle indagini potrà utilizzare le informazioni riportate nella relazione nell’ambito di un eventuale procedimento giudiziario conseguente la revoca dell’amministratore.
Conseguenze revoca
Le conseguenze della revoca di un amministratore SRL sono molteplici. Per quanto riguarda la società che ha revocato il mandato all’amministratore, l’effetto del provvedimento è quello di provocare un vuoto all’interno del proprio organico. Un’ordinanza emessa dal Tribunale di Milano ha stabilito che l’amministratore revocato può essere sostituito da un altro gestore ma non con nomina giudiziaria; in altre parole, il Tribunale può revocare (in via cautelare ma non definitiva) un amministratore ma non può nominarne il sostituto.
Altra ripercussione è rappresentata dal risarcimento: se, come detto, la revoca viene disposta prima del termine del mandato (a tempo determinato) o senza congruo preavviso né in presenza di una giusta causa, il mandante della revoca dovrà riconoscere un risarcimento all’amministratore sollevato dall’incarico.