Spy software in azienda: quali sono i rischi per chi li utilizza

L’utilizzo degli spy software è una pratica sempre più diffusa anche in ambito aziendale, dove i tentativi di estrapolare delle informazioni inerenti alle attività dei concorrenti ed alle loro proprietà intellettuali sono all’ordine del giorno. Questo avviene anche perché questo tipo di software è sempre più facilmente reperibile, e di conseguenza sono sempre di più i soggetti che si avventurano in attività di spionaggio verso singole persone o ambienti di lavoro, spinti dall’opportunità di approfittare di informazioni segrete intercettate per trarne un vantaggio personale. Queste azioni però, specialmente quando inerenti al mondo dell’impresa, sono da considerarsi come potenzialmente perseguibili in termini legislativi, in quanto molto spesso finiscono per costituire illecito; e i recenti mutamenti del GDPR, avvenuti nella primavera del 2018, hanno apportato ulteriori restrizioni sull’argomento della privacy, limitando se possibile ancora di più il campo d’azione di questi strumenti. Vediamo allora cosa si rischia con il loro utilizzo, e perché chi ha il sospetto di esserne vittima necessita dell’intervento di professionisti della cyber security.
Spy software: principio di funzionamento e comportamento illecito
Nel disquisire della fattibilità di utilizzo di questi software è doveroso partire con il presupposto che si tratta in ogni caso di strumenti sempre al limite del legale. Pur essendo facilmente reperibili online, e indicati come prodotti destinati a investigazioni e sorveglianza, è facile comprendere come non sia per forza solamente questo il mercato di interesse dei produttori. Quelli che possono essere definiti come utilizzi sicuri sono esclusivamente quelli indirizzati alla propria utenza, a tutela di beni, affetti e interessi leciti; ma a fronte della forza di questi sistemi, ovvero la possibilità di controllare qualcuno senza che questo possa accorgersi di qualcosa, è facile pensare come possano interessare anche per altri scopi, quali ad esempio lo spionaggio industriale. Ciò può avvenire ad esempio per mezzo di un dipendente infedele, che per conto di un’azienda concorrente installa uno spy software su uno o più device aziendali o sui telefoni personali dell’organico; i più sofisticati operano in background e non lasciano alcuna traccia del loro operato, venendo occultati in qualsiasi tipo di ricerca, e offrono la possibilità di accedere a mail, chat, file, ricerche web, combinazioni di tasti e altro ancora che consentono di reperire segreti aziendali e utilizzarli illecitamente per la propria attività.
Spy software: cosa si rischia?
Secondo quanto previsto da Codice Penale, chi utilizza spy software in danno di soggetti ignari può andare incontro, prima di tutto, a delitti riguardanti l’inviolabilità del domicilio, contenuti nell’articolo 614, rispettivamente facente riferimento alla violazione di domicilio, e nell’articolo 615 bis, riguardante le interferenze illecite nella vita privata; le pene previste sono rispettivamente la reclusione da uno a quattro anni e da sei mesi a quattro anni; per la determinazione del periodo di reclusione è inoltre bene ricordare come abbiano rilevanza eventualità quali la violenza del fatto per l’art. 614 e l’essere un pubblico ufficiale o un incaricato di un pubblico servizio per l’art. 615 bis, che inaspriscono le pene e fanno procedere d’ufficio.
Il loro utilizzo però può sfociare anche in delitti contro l’inviolabilità dei segreti, e qui si fa riferimento all’art. 617, riguardante la cognizione, interruzione o impedimento illeciti di comunicazioni o conversazioni telegrafiche o telefoniche, e all’art. 617 bis, sulla installazione di apparecchiature atte ad intercettare od impedire comunicazioni o conversazioni telegrafiche o telefoniche, con pene rispettivamente dai sei mesi ai quattro anni, e da uno a quattro anni, dove anche qui in entrambi i casi si procede d’ufficio e con pene più severe se tali delitti vengono commessi da un pubblico ufficiale o da un incaricato di un pubblico servizio. E nel momento in cui quanto rilevato da uno spy software venga utilizzato per pratiche di spionaggio industriale, la precedente sezione del codice civile prevede altri specifici articoli a tutela dei soggetti spiati: l’art. 621, riguardante la rivelazione del contenuto di documenti segreti, con reclusione fino a tre anni o pagamento di multe dai 103 ai 1.032 euro, l’art. 622, riguardante la rivelazione di segreto professionale, con reclusione fino a un anno o pagamento di multe da 30 a 516 euro, e l’art. 623, riguardante la rivelazione di segreti scientifici o industriali, con reclusione fino a due anni.
Volete sapere di più su ciò che concerne l’utilizzo degli spy software, o avete il sospetto di essere spiati dalla concorrenza? Rivolgetevi a Inside per richiedere i servizi del nostro reparto di Cyber Security e provvedere alla vostra sicurezza informatica!