Danno d’immagine e codice penale: quali articoli lo trattano e come regolarsi?
Il danno d’immagine è disciplinato dal codice penale e da altre fonti normative poiché si tratta di un fenomeno frequente e che merita la giusta considerazione.
Non è raro infatti che un’impresa subisca un danno d’immagine con la conseguenza di vedere lesa la propria identità e la propria reputazione aziendale. Infatti, il danno d’immagine minaccia l’onore e il decoro di un’azienda e contribuisce ad alimentare i pregiudizi di terze parti nei confronti dell’impresa.
Per questo motivo, gli episodi di danno d’immagine compaiono nel codice penale e in altre leggi, prima fra tutte, la Costituzione italiana. Infatti gli articoli 2 e 3 della stessa riguardano la tutela dei diritti inviolabili dell’uomo, personali e professionali, e tra questi diritti compare anche quello al rispetto della propria reputazione.
Infatti, il danno all’immagine è chiamato anche danno alla reputazione perché si riferisce alla nomea negativa che può minare il buon nome di una persona e di un’azienda.
Soprattutto nell’ambito professionale, ogni imprenditore sa bene quanto sia importante difendere la propria reputazione, poiché un danno d’immagine aziendale può avere gravi effetti negativi sull’intero business.
Fortunatamente sia il codice civile, sia il codice penale prevedono il danno d’immagine come evento da sanzionare. Scopriamo in dettaglio come.
Cosa dice il codice penale sul danno d’immagine?
Rispetto al danno d’immagine, il codice penale all’articolo 595 contiene una disposizione molto importante:
“Chiunque […] offende l’altrui reputazione, è punito con la reclusione fino a un anno o con la multa fino a 1.032 euro.”
Lo stesso articolo prosegue poi dettagliando alcune circostanze:
“Se l’offesa consiste nell’attribuzione di un fatto determinato, la pena è della reclusione fino a due anni, ovvero della multa fino a 2.065 euro. Se l’offesa è recata col mezzo della stampa o con qualsiasi altro mezzo di pubblicità, ovvero in atto pubblico, la pena è della reclusione da sei mesi a tre anni o della multa non inferiore a 516 euro.”
Sebbene il codice penale disciplini il danno d’immagine in maniera chiara, con l’obiettivo di punire chi mina la reputazione altrui, ci sono altri mezzi per tutelarsi.
Infatti, quando il titolare d’impresa si scopre vittima di un anno d’immagine, può agire in via stragiudiziale inviando una lettera di diffida all’autore dei comportamenti lesivi. In questo modo l’imprenditore potrebbe ottenere il cessare di tali comportamenti a suo danno.
Tuttavia, il più delle volte non si conosce la fonte del danno alla reputazione che si è subito. Inoltre, il nostro ordinamento prevede che la vittima debba dimostrare gli effetti che il danno d’immagine ha causato sul business.
Questo rende difficile un’azione a tutela dell’azienda danneggiata e può precludere l’ottenimento di un congruo risarcimento per i danni subiti. Senza considerare il fatto che, qualora l’imprenditore danneggiato muovesse delle accuse verso terzi senza prove certe, potrebbe rischiare di essere citato in giudizio per diffamazione.
Tale complessità non deve però scoraggiare le vittime di un danno reputazionale. È possibile raccogliere prove valide e in maniera del tutto legale rivolgendosi a delle agenzie investigative internazionali specializzate, come INSIDE.
Attraverso un servizio di investigazione aziendale serio ed efficiente, è infatti possibile ottenere tutela in via preventiva e un valido supporto per un risarcimento a posteriori.
Danno d’immagine e codice penale: come difendersi?
Il danno alla reputazione può derivare da eventi interni all’azienda, come errori di promozione aziendale o eventuali scandali legati alle figure di spicco dell’azienda stessa, ma anche da eventi esterni. Questi ultimi includono i casi in cui un soggetto, come un dipendente infedele o un concorrente sleale, diffonda false notizie sull’azienda con il chiaro scopo di screditarla agli occhi dei clienti e degli altri stakeholders.
Per tutelare la propria impresa, l’imprenditore può agire per ridurre l’eventualità di un danno d’immagine attraverso azioni preventive. In questa sede l’obiettivo è individuare i potenziali rischi e impostare un piano da seguire in caso di necessità.
Se invece il danno d’immagine si è già verificato, l’imprenditore può intervenire gestendo la crisi in corso con il fine di minimizzare i danni all’immagine aziendale.
In ogni caso, chi sospetta di aver subito un danno d’immagine e vuole ricorrere alla tutela del codice penale e delle altre leggi nazionali, deve avere prove certe che testimoniano l’accaduto.
In tale contesto, l’agenzia investigativa internazionale INSIDE è il tuo partner ideale. I nostri investigatori sono esperti conoscitori della materia giuridica e riescono a raccogliere elementi certi a riprova del danno che hai subito.
Al termine delle indagini, compiliamo poi un report dall’alto valore giuridico che contiene gli esiti delle attività investigative e che puoi utilizzare per difenderti in tribunale. In questo modo, potrai agire per chiedere un risarcimento del danno subito e sarai protetto da eventuali contrattacchi legali.
Anche Salvatore Piccinni, Managing Director Head of Southern Europe di INSIDE Intelligence & Security Investigations ha affermato che:
“troppo spesso gli imprenditori che subiscono un danno d’immagine non riescono a farsi tutelare dal codice penale e dalle altre leggi. Il più delle volte questo è causato dalla mancanza di prove certe a supporto delle accuse mosse e il risultato è il rischio di venire a loro volta citati in giudizio per aver diffamato terze parti. Per evitare che ciò accada, è sufficiente affidarsi al lavoro di agenzie investigative come INSIDE che in tempi celeri e con professionalità raccolgono gli elementi necessari a tutelare il cliente.”