Guida alla nuova legge 104 per il datore di lavoro

Dal 13 Agosto 2022 è entrata in vigore la nuova legge 104 con le nuove disposizioni relativi a congedi e permessi, che potrebbero portare ulteriormente il lavoratore dipendente all’abuso di queste agevolazioni.
Ci sono leggi che svolgono un ruolo fondamentale per l’integrazione delle persone all’interno della società. È il caso della legge 104/92, promulgata il 5 febbraio del 1992 per tutelare i diritti delle persone disabili e di chi se ne prende cura.
La normativa concede permessi e congedi straordinari che aiutano il disabile a conciliare la routine quotidiana di chi ha un handicap con la vita professionale.
Purtroppo può capitare che un datore di lavoro scopra abusi dei permessi 104, ovvero comportamenti scorretti che danneggiano la sua azienda e tutti gli altri dipendenti.
Come gestire queste situazioni? Quali controlli e investigazioni aziendali possono certificare violazioni della legislazione? Vediamolo nel dettaglio per capire tutto sulla 104.
Che cos’è la legge 104
La legge 104 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 17 febbraio 1992 è la legge-quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone con handicap.
Nel suo testo si spiega che la legge 104 ha il compito di garantire la dignità umana e i diritti di libertà e autonomia delle persone disabili, la loro piena integrazione in ogni tipo di attività sociale ed evitarne l’emarginazione.
Come anticipato nel paragrafo precedente, il 13 Agosto 2022 è entrato in vigore il decreto legislativo 30 giugno 2022, n. 105 con cui si regolamentano le nuove norme relative agli aventi diritto alla richiesta di permessi e congedi.
Chi sono gli aventi diritto alle agevolazioni della Legge 104?
La 104 si rivolge a tutte le persone disabili affette da minorazioni fisiche, psichiche e sensoriali e ai familiari che se ne prendono cura.
Per usufruire delle agevolazioni e tutele previste dalla legge 104, la disabilità deve essere stata accertata dall’INPS: una commissione medica dovrà certificare la presenza di una disfunzione o invalidità (articolo 4 della legge 104/92).
Diritti e doveri: legge 104 e lavoro dipendente
La legge 104 garantisce il diritto al lavoro delle persone disabili e sancisce alcune tutele e agevolazioni per il lavoratore con handicap e per i familiari che lo assistono.
Alcune delle agevolazioni sancite dalla 104 sono:
- quote obbligatorie di assunzione dei disabili nelle aziende
- scelta prioritaria della sede di lavoro e rifiuto del trasferimento
- permessi lavorativi e congedi retribuiti per la persona disabile e un familiare
- l’istituzione di un albo regionale contenente enti, istituzioni, cooperative sociali, di lavoro, servizi, centri di lavoro guidato, associazioni ed organizzazioni di volontariato che favoriscano l’inserimento e l’integrazione lavorativa delle persone con handicap
- possibilità di richiedere il part time fino a due anni.
I permessi concessi ai lavoratori disabili e ai familiari
La legge 104 sancisce diritti e doveri delle persone disabili, ad esempio nell’ambito lavorativo. L’articolo 33 stabilisce che i disabili e i loro congiunti (i caregiver, ossia chi se ne prende cura) possono richiedere congedi e permessi lavorativi retribuiti e coperti da contributi. Il nuovo decreto legge 30 giugno 2022, n. 105 introduce una novità fondamentale:
- più familiari del lavoratore disabile possono richiedere tre giorni di permesso mensili retribuiti, fruibili alternativamete, per assistere un familiare disabile con un handicap grave.
- il lavoratore disabile ha diritto a due ore giornaliere o tre giorni al mese (non cumulabili)
Nuove disposizioni L. 104: Congedo straordinario
Il dlgs n. 105/2022 stabilisce che il congedo straordinario di due anni può essere fruito anche dal convivente di fatto (come già previsto per i permessi mensili). Gli interessati dovranno rilasciare un’autocertificazione dalla quale risulti la convivenza di fatto (di cui all’articolo 1, co. 36 della legge n. 76/2016) con il disabile da assistere. Resta fermo, inoltre, il principio secondo cui la convivenza con il disabile possa essere instaurata successivamente alla richiesta del congedo.
Congedo parentale per figli non disabili
Il decreto legislativo n. 105-2022 ha introdotto due novità in tema di congedo parentale facoltativo indennizzato solo al 30%:
- Passa da 10 a 11 mesi la durata complessiva del diritto al congedo facoltativo, spettante ai nuclei familiari monoparentali.
- I congedi parentali in presenza di due genitori invece salgono a 9 mesi in totale, invece che 6.
Sono previsti infatti:
- 3 mesi non trasferibili per ciascun genitore (3+3)
- 3 mesi, trasferibili tra i genitori un’indennità pari al 30% della retribuzione.
Inoltre aumenta da 6 a 12 anni l’età del bambino entro cui i genitori, anche adottivi e affidatari, possono usufruire del congedo parentale.
La nota dell’ispettorato nazionale del lavoro del 6 settembre 2022 fornisce su questo tema alcune importanti precisazioni :
- i periodi di assenza per congedo parentale, nel caso di fruizione continuativa, comprendono anche gli eventuali giorni festivi che ricadano all’interno degli stessi. Tale modalità di computo trova applicazione anche nel caso di fruizione frazionata, nel caso in cui i diversi periodi di assenza non siano intervallati dal ritorno al lavoro
- i periodi di congedo parentale sono computati nell’anzianità di servizio e non comportano riduzione di ferie, riposi, tredicesima mensilità o gratifica natalizia, ad eccezione degli emolumenti accessori connessi all’effettiva presenza in servizio, salvo eventuali discipline di maggior favore della contrattazione collettiva.
Abusi dei nuovi permessi della legge 104
Purtroppo capita che chi beneficia dei permessi concessi dalla legge 104 non ne faccia l’uso che dovrebbe, impiegando il tempo a disposizione per scopi personali che non hanno nulla a che vedere con l’assistenza di una persona invalida.
Per il datore di lavoro è un danno non poter contare su un dipendente che si assenta con un regolare permesso. Ovviamente, se la motivazione è valida come quella prevista dalla legge per l’assistenza di un parente disabile, non ci sono problemi.
Proprio per le agevolazioni dei permessi (l’assenza è retribuita al 100%) e la possibilità di evitare l’utilizzo di ferie, ex-festività o Rol, molti dipendenti disonesti ne hanno approfittato abusando delle assenze previste dalla L.104.
In questo modo sono moltiplicati i licenziamenti di lavoratori e lavoratrici, colpevoli di utilizzare i giorni di permesso per finalità diverse e del tutto estranee all’assistenza del familiare (ad esempio frequentare lezioni universitarie o recarsi al mare con la propria famiglia)
Infatti, in caso di sospetti da parte del datore di lavoro, quest’ultimo potrà avviare la procedura di licenziamento per giusta causa del lavoratore infedele (già approvato dalla Cassazione in sentenza) e perfino chiedere un risarcimento per danni economici.
L’abuso dei permessi della 104 costituisce di per sé reato: l’INPS potrà revocare alla persona colta in comportamenti scorretti i permessi concessi e denunciarla per truffa ai danni dello Stato e il datore di lavoro sarà legittimato a licenziare il dipendente senza preavviso per dolo nei confronti dell’azienda.
Investigazioni aziendali e controlli sulla fruizione dei permessi 104
La nuova legge 104 permette al dipendente di assentarsi dal proprio posto di lavoro per dedicarsi alla cura di un parente disabile, attività che dovrà essere svolta nella maggior parte delle ore di tempo libero concesse.
L’utilizzo improprio dei nuovi permessi 104 per prolungare le ferie o per interessi personali legittima quindi i provvedimenti disciplinari da parte del datore di lavoro.
Come datore di lavoro, se sospetti che un tuo dipendente che usufruisce dei permessi della 104 non sta agendo lecitamente dovresti realizzare indagini investigative professionali su possibili abusi. Avrai infatti bisogno di raccogliere prove legittime da presentare al giudice, nel caso decidessi di licenziare o denunciare il lavoratore disonesto.
Il modo più rapido ed efficace per rilevare eventuali irregolarità è affidare a un investigatore privato specializzato in indagini aziendali i controlli sui comportamenti dei dipendenti sospetti.
In quanto ai controlli della 104, è la legge stessa a permettere al datore di lavoro di verificare se il permesso concesso al dipendente sia legittimamente usato. Sono quindi concesse attività di osservazione statica e dinamica (investigazioni) per il tempo necessario a stabilire la condotta del dipendente. Ad affermarlo è la stessa Cassazione con la sentenza del 18 febbraio 2019 numero 4670, pronunciandosi sul licenziamento di un dipendente reo, nei giorni di assenza in permesso legge 104/1992, di aver svolto attività varie di tipo personale, anziché prestare assistenza al proprio familiare.
Come sottolinea Antonio Piccinni – Head of Operations – Investigations Unit di INSIDE – INTELLIGENCE & SECURITY INVESTIGATIONS:
“Affidarsi a un’agenzia di investigazioni privata specializzata in indagini sui dipendenti significa affidare a personale esperto e qualificato il controllo di una questione molto delicata per un’azienda. Gli investigatori privati realizzeranno con professionalità le verifiche necessarie all’accertamento della legittimità del comportamento del dipendente, nel rispetto delle restrizioni imposte dalle normative in vigore.”
3 Vantaggi di realizzare indagini sui dipendenti con un’agenzia di investigazione
È importante incaricare delle indagini un’agenzia con comprovata esperienza in questo tipo di investigazioni per 3 motivi:
- per risolvere in pochi giorni i dubbi su comportamenti ambigui e accertare la condotta assenteista;
- per porre fine al comportamento scorretto del dipendente nel pieno rispetto della legge;
- per gestire la situazione con professionalità, garantendo la privacy del soggetto investigato, che è l’unico modo per evitare che l’indagine causi al datore di lavoro una denuncia da parte del dipendente.
Se vuoi sgombrare il campo da ogni dubbio e tutelarti come datore di lavoro da comportamenti scorretti da parte dei dipendenti, puoi rivolgerti ai professionisti di INSIDE: siamo specializzati in investigazioni sull’abuso dei permessi di legge 104 e l’assenza per falsa malattia. Ci impegniamo a risolvere il caso di infedeltà aziendale in soli tre giorni.