Guida alla Nuova Legge 104 per il Datore di Lavoro

28 Feb , 2025 Indagini Aziendali

Guida alla Nuova Legge 104 per il Datore di Lavoro

Dal 13 Agosto 2022 è entrata in vigore la nuova legge 104 con le nuove disposizioni relative a congedi e permessi, che potrebbero portare ulteriormente il lavoratore dipendente all’abuso di tali agevolazioni.

Ci sono leggi che svolgono un ruolo essenziale per l’integrazione delle persone all’interno della società. È il caso della legge 104/92, promulgata il 5 febbraio del 1992 per tutelare i diritti delle persone disabili e di chi se ne prende cura.

La normativa concede permessi e congedi straordinari che aiutano il disabile a conciliare la routine quotidiana di chi ha un handicap con la vita professionale.

Purtroppo può capitare che un datore di lavoro scopra abusi dei permessi 104, ovvero comportamenti scorretti che danneggiano la sua azienda e tutti gli altri dipendenti.

Come gestire queste situazioni? Quali controlli e investigazioni aziendali possono certificare violazioni della legislazione? Vediamolo nel dettaglio per capire tutto sulla 104.

Che cos’è la Legge 104 e chi ne ha Diritto?

La Legge 104, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 17 febbraio 1992, è una normativa essenziale per garantire il diritto all’assistenza, all’integrazione sociale e alla tutela delle persone con disabilità.

Il suo obiettivo principale è evitare l’emarginazione sociale per favorire la piena inclusione in tutti gli ambiti della vita quotidiana: dal lavoro alla scuola, dalla mobilità alle relazioni personali. Per questo, la legge prevede una serie di agevolazioni e diritti, tra cui permessi retribuiti per chi assiste un familiare con disabilità grave e congedi straordinari per chi deve dedicarsi completamente alla sua cura.

Nel tempo, la normativa è stata aggiornata per rispondere meglio alle esigenze delle famiglie e dei lavoratori. L’ultimo cambiamento significativo è avvenuto con il Decreto Legislativo 30 giugno 2022, n. 105, entrato in vigore il 13 agosto 2022. Tale decreto ha introdotto nuove disposizioni per ampliare le tutele, semplificare le richieste di permessi e congedi e riconoscere il diritto di assistenza anche a più familiari dello stesso disabile.

La Legge 104 si rivolge a tutte le persone disabili affette da minorazioni fisiche, psichiche e sensoriali e ai familiari che se ne prendono cura.

Per usufruire delle agevolazioni e tutele previste dalla legge 104, la disabilità deve essere stata accertata dall’INPS: una commissione medica dovrà certificare la presenza di una disfunzione o invalidità (articolo 4 della legge 104/92).

Tuttavia, è di fondamentale importanza conoscere bene i diritti e i doveri previsti dalla legge, sia per i lavoratori che per i datori di lavoro, così da evitare abusi e garantire che le agevolazioni vengano utilizzate nel modo corretto e nel rispetto delle reali necessità.

Quali sono Le Novità della Legge 104 nel 2025?

Nel 2024 sono state introdotte significative novità in materia di disabilità grazie al Decreto Legislativo n. 62 del 3 maggio 2024, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il 14 maggio 2024 ed entrato in vigore il 30 giugno 2024. Questa riforma, attuata nell’ambito della legge n. 227 del 22 dicembre 2021 e prevista dal PNRR ha l’obiettivo di ridefinire il concetto di disabilità, semplificare i processi di valutazione e introdurre un sistema più inclusivo e personalizzato.

A partire dal 1° gennaio 2025, in nove province italiane inizierà una fase di sperimentazione, durante la quale verranno testate le nuove procedure per l’accertamento dell’invalidità civile e l’implementazione del “Progetto di Vita”, che coinvolgerà INPS, ASL ed enti locali. Tale modello multidimensionale punta a superare l’approccio puramente medico e identifica i supporti necessari per garantire a ogni persona con disabilità il pieno esercizio dei propri diritti civili e sociali.

Tra le principali innovazioni introdotte dal decreto figurano la semplificazione della valutazione dell’invalidità civile, la possibilità di eliminare le visite di revisione per determinate patologie, l’adozione del questionario WHODAS per una valutazione più completa della persona e l’introduzione di una certificazione unica di disabilità. L’operatività su scala nazionale è prevista per gennaio 2026, con l’obiettivo di rendere il sistema più equo, accessibile e in linea con le esigenze delle persone con disabilità.

Diritti e Doveri: Legge 104 e Lavoro Dipendente

La legge 104 garantisce il diritto al lavoro delle persone disabili e sancisce alcune tutele e agevolazioni per il lavoratore con handicap e per i familiari che lo assistono.

Alcune delle agevolazioni sancite dalla 104 sono:

  • quote obbligatorie di assunzione dei disabili nelle aziende;
  • scelta prioritaria della sede di lavoro e rifiuto del trasferimento;
  • permessi lavorativi e congedi retribuiti per la persona disabile e un familiare;
  • l’istituzione di un albo regionale contenente enti, istituzioni, cooperative sociali, di lavoro, servizi, centri di lavoro guidato, associazioni ed organizzazioni di volontariato che favoriscano l’inserimento e l’integrazione lavorativa delle persone con handicap;
  • possibilità di richiedere il part time fino a due anni.

Quali sono i Permessi Concessi ai Lavoratori Disabili e ai Familiari?

La legge 104 sancisce diritti e doveri delle persone disabili, ad esempio nell’ambito lavorativo. L’articolo 33 stabilisce che i disabili e i loro congiunti (i caregiver, ossia chi se ne prende cura) possono richiedere congedi e permessi lavorativi retribuiti e coperti da contributi. Il nuovo decreto legge 30 giugno 2022, n. 105 introduce una novità:

  • più familiari del lavoratore disabile possono richiedere tre giorni di permesso mensili retribuiti, fruibili alternativamente, per assistere un familiare disabile con un handicap grave.
  • il lavoratore disabile ha diritto a due ore giornaliere o tre giorni al mese (non cumulabili)

Nuove disposizioni L. 104: Congedo Straordinario

Il Decreto Legislativo n. 105/2022 ha introdotto importanti novità sul congedo parentale per figli non disabili e amplia sia la durata che le modalità di fruizione.

Per i nuclei monoparentali, il congedo straordinario facoltativo indennizzato al 30% della retribuzione passa da 10 a 11 mesi. Per i genitori in coppia, la durata complessiva aumenta da 6 a 9 mesi, così suddivisi: 3 mesi non trasferibili per ciascun genitore e 3 mesi aggiuntivi trasferibili tra i due.

Un altro cambiamento significativo riguarda l’età del bambino entro cui è possibile richiedere il congedo parentale, che passa da 6 a 12 anni e coinvolge anche genitori adottivi e affidatari.

L’Ispettorato Nazionale del Lavoro, con una nota del 6 settembre 2022, ha inoltre chiarito che i giorni festivi all’interno di un periodo di assenza continuativo vengono conteggiati nel congedo e che i periodi di congedo parentale non incidono su ferie, riposi, tredicesima o gratifica natalizia, salvo emolumenti legati alla presenza effettiva in servizio.

Abusi dei Nuovi Permessi della Legge 104: Tutela per il Datore di Lavoro

Purtroppo capita che chi beneficia dei permessi concessi dalla legge 104 non ne faccia l’uso che dovrebbe e impiega il tempo a disposizione per scopi personali che non hanno nulla a che vedere con l’assistenza di una persona invalida.

Per il datore di lavoro è un danno non poter contare su un dipendente che si assenta con un regolare permesso. Ovviamente, se la motivazione è valida come quella prevista dalla legge per l’assistenza di un parente disabile, non ci sono problemi.

Proprio per le agevolazioni dei permessi (l’assenza è retribuita al 100%) e la possibilità di evitare l’utilizzo di ferie, ex-festività o Rol, molti dipendenti disonesti ne hanno approfittato abusando delle assenze previste dalla L.104.

In questo modo sono moltiplicati i licenziamenti di lavoratori e lavoratrici, colpevoli di utilizzare i giorni di permesso per finalità diverse e del tutto estranee all’assistenza del familiare (ad esempio frequentare lezioni universitarie o recarsi al mare con la propria famiglia).

Per tutelarsi da questi abusi, il datore di lavoro deve attuare un controllo accurato sulla corretta fruizione dei permessi 104, ma deve rispettare la normativa sulla privacy. È consigliabile monitorare regolarmente le richieste di assenza, verificare la documentazione giustificativa fornita dai dipendenti e segnalare eventuali comportamenti sospetti.

In presenza di dubbi concreti, è possibile avvalersi di agenzie investigative specializzate per raccogliere prove documentali e testimonianze, in modo da procedere con eventuali sanzioni disciplinari. Inoltre, è utile informare i dipendenti sulle conseguenze legali di un uso improprio dei permessi e disincentivarne eventuali abusi.

Infatti, in caso di sospetti da parte del datore di lavoro, quest’ultimo potrà avviare la procedura di licenziamento per giusta causa del lavoratore infedele (già approvato dalla Cassazione in sentenza) e perfino chiedere un risarcimento per danni economici.

L’abuso dei permessi della 104 costituisce di per sé reato. L’INPS potrà revocare alla persona colta in comportamenti scorretti i permessi concessi e denunciarla per truffa ai danni dello Stato e il datore di lavoro sarà legittimato a licenziare il dipendente senza preavviso per dolo nei confronti dell’azienda.

Investigazioni Aziendali e Controlli sulla Fruizione dei Permessi 104

La nuova legge 104 permette al dipendente di assentarsi dal proprio posto di lavoro per dedicarsi alla cura di un parente disabile, attività che dovrà essere svolta nella maggior parte delle ore di tempo libero concesse.

L’utilizzo improprio dei nuovi permessi 104 per prolungare le ferie o per interessi personali legittima quindi i provvedimenti disciplinari da parte del datore di lavoro.

Come datore di lavoro, se sospetti che un tuo dipendente che usufruisce dei permessi della 104 non sta agendo lecitamente dovresti realizzare indagini investigative professionali su possibili abusi. Avrai infatti bisogno di raccogliere prove legittime da presentare al giudice, nel caso decidessi di licenziare o denunciare il lavoratore disonesto.

Il modo più rapido ed efficace per rilevare eventuali irregolarità è affidare a un investigatore privato specializzato in indagini aziendali i controlli sui comportamenti dei dipendenti sospetti.

In quanto ai controlli della 104, è la legge stessa a permettere al datore di lavoro di verificare se il permesso concesso al dipendente sia legittimamente usato. Sono quindi concesse attività di osservazione statica e dinamica (investigazioni) per il tempo necessario a stabilire la condotta del dipendente.

Ad affermarlo è la stessa Cassazione con la sentenza del 18 febbraio 2019 numero 4670, pronunciandosi sul licenziamento di un dipendente reo, nei giorni di assenza in permesso legge 104/1992, di aver svolto attività varie di tipo personale, anziché prestare assistenza al proprio familiare.

Indagini sui Dipendenti e Abusi della Legge 104: Come Può Agire il Datore di Lavoro

Affidarsi a un’agenzia di investigazione con esperienza nel controllo dei dipendenti può fare la differenza per un’azienda che vuole tutelarsi da comportamenti scorretti.

Ecco tre motivi chiave per cui un’indagine professionale è la scelta migliore!

  • Chiarezza e rapidità: in pochi giorni è possibile dissipare ogni dubbio e verificare se un dipendente stia realmente usufruendo dei permessi in modo legittimo o stia abusando della legge.
  • Tutela dell’azienda e del team: identificare e fermare comportamenti scorretti protegge l’intera organizzazione e i colleghi che lavorano onestamente e garantisce un ambiente di lavoro più equo e sereno.
  • Professionalità e riservatezza: un’indagine condotta da esperti evita qualsiasi rischio legale per il datore di lavoro e garantisce il massimo rispetto delle normative vigenti e della privacy del dipendente.

Se hai il sospetto che un tuo dipendente stia approfittando della legge 104 per scopi personali, non lasciare che il problema si trascini. Rivolgersi a professionisti del settore significa ottenere risposte certe e agire nel pieno rispetto della legge.

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Domande Frequenti (FAQ)

Di seguito sono riportate le domande che i nostri utenti si pongono sul tema

Il Datore di Lavoro può negare i Permessi Legge 104?

Il datore di lavoro non può rifiutare i permessi previsti dalla Legge 104, purché il dipendente abbia ottenuto la regolare autorizzazione dall’INPS e soddisfi i requisiti richiesti dalla normativa.

Tuttavia, il datore ha il diritto di verificare che l’assenza venga comunicata correttamente e che il dipendente rispetti le procedure previste dal contratto collettivo applicato in azienda. In alcuni casi particolari, il datore di lavoro può opporsi se vi sono prove concrete di un utilizzo improprio dei permessi o se il lavoratore non presenta la documentazione necessaria per attestare il proprio diritto. Qualora emergessero abusi o irregolarità, il dipendente potrebbe essere soggetto a provvedimenti disciplinari fino al licenziamento per giusta causa.

Quali sono i Documenti da presentare al Datore di Lavoro per la Legge 104?

Per poter usufruire dei permessi retribuiti o dei congedi straordinari previsti dalla Legge 104/92, il lavoratore deve prima inoltrare la richiesta all’INPS attraverso il portale online, il contact center o con l’ausilio di un patronato. Una volta ottenuta l’autorizzazione, è necessario fornire al datore di lavoro il verbale rilasciato dalla Commissione Medica INPS, che certifichi la condizione di handicap grave ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge.

Nel caso in cui il dipendente richieda un congedo straordinario per assistere un familiare, potrebbe essere richiesta un’autocertificazione che attesti la convivenza con la persona disabile. Infine, una comunicazione formale deve essere inviata al datore di lavoro per informarlo sull’intenzione di usufruire dei permessi, rispettando le modalità previste dall’azienda e dagli eventuali accordi contrattuali. In alcuni casi, il CCNL di riferimento può prevedere specifiche aggiuntive, per cui è sempre consigliabile verificare con l’ufficio risorse umane o un consulente del lavoro.

Il Datore di Lavoro può controllare l’uso dei Permessi Legge 104?

Sì, il datore di lavoro ha il diritto di verificare che i permessi richiesti dal dipendente siano utilizzati per l’assistenza al familiare con disabilità, come stabilito dalla normativa vigente. I controlli devono però avvenire nel pieno rispetto della privacy del lavoratore e delle norme in materia di dati sensibili. Se sorgono dubbi sull’uso corretto dei permessi, l’azienda può richiedere giustificativi per verificare l’effettiva assistenza prestata. Nei casi di sospetto abuso, il datore può anche avvalersi di agenzie investigative specializzate per raccogliere prove, sempre nel rispetto delle normative vigenti. La legittimità di questi controlli è stata confermata dalla Cassazione, che ha riconosciuto il diritto del datore di lavoro di verificare eventuali comportamenti scorretti. Se viene accertato un uso improprio dei permessi, il lavoratore può essere soggetto a provvedimenti disciplinari, con la possibilità di licenziamento per giusta causa e denuncia per truffa ai danni dello Stato.


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